Calcolando l’ora in cui sorge e tramonta il sole, oggi e domani saranno le giornate più lunghe di tutto l’anno. Su Castellana il sole resterà sopra l’orizzonte per ben 15 ore e 7 minuti, sorgendo alle 5:19 e tramontando alle 20:26.
L’ora, non il giorno, del Solstizio
Proprio da questa “stazionarietà” del sole in queste due giornate deriva la parola “Solstizio” (dal lat. “solstitium”, composta da sol ‘sole’ e da stare ‘fermarsi’). E difatti, proprio fra queste due giornate si collocherà il Solstizio d’Estate 2024, che avverrà alle 22:50 di questa sera (ora italiana) e che segnerà l’avvio ufficiale – in senso astronomico – della stagione estiva sull’emisfero boreale.
Considerata l’ora, il Solstizio non è un giorno (è errato dire che è questo il giorno del Solstizio), ma è un momento preciso: è l’ora esatta in cui il Sole interseca il Tropico del Cancro a 23.5° di latitudine nord. E difatti, tra oggi e domani su tutte le aree attraversate dal parallelo facente capo al Tropico del Cancro (una linea immaginaria di ben 36.768 km di lunghezza, che va dall’Algeria al Mar Rosso, dagli Emirati Arabi Uniti all’India, da Taiwan alle Hawaii e da Cuba alle Bahamas, giusto per citare alcune zone) al mezzogiorno locale astronomico il sole non proietterà alcuna ombra essendo esattamente al centro del cielo (allo Zenith).
Il giorno della massima declinazione solare. I giorni più lunghi, non quelli in cui il sole sorge prima e tramonta dopo
Se al Tropico del Cancro al mezzogiorno locale il sole si troverà così a 90°, ossia esattamente perpendicolare rispetto al suolo, alle nostre latitudini (zona temperata mediterranea) il sole, che oggi e domani si troverà comunque alla sua massima altezza, si eleverà fino a 72,56° e proietterà un’ombra di 31 cm.
E se, tuttavia, oggi e domani è la lunghezza complessiva del tempo in cui il sole si trova sopra l’orizzonte a decretare le giornate più lunghe dell’anno (e conseguentemente saranno la prossima notte e quella a cavallo tra venerdì e sabato le due notti più corte dell’anno), i giorni in cui il sole è sorto prima che in tutti gli altri giorni dell’anno sono stati il 13 e il 14 giugno, mentre quelli in cui tramonterà dopo saranno quelli compresi tra il 26 e il 28 giugno.
Difatti, per via dell’eccentricità dell’orbita e dell’inclinazione dell’asse terrestre, si verifica una variazione della velocità angolare apparente del Sole, che determina lo slittamento dell’alba e del tramonto in periodi diversi rispetto a quelli della data esatta del solstizio. In altre parole, il Sole, visto da una certa località, non si muove da est a ovest tutti i giorni con la stessa velocità, ma in certi periodi dell’anno rimane indietro rispetto al Sole vero, mentre in altri lo anticipa.
Perché non si raggiungono in questi giorni le temperature più alte?
Ma come mai non sono questi i giorni in cui mediamente, in corrispondenza della maggiore declinazione solare (la massima altezza che il sole raggiunge in cielo) – e pertanto quelli in cui l’irraggiamento più lungo e decisivo del sole indurrebbe a credere che il calore irradiato sia il più efficace in termini di surriscaldamento rispetto a tutti gli altri giorni – si raggiungono al suolo le temperature più alte?
Nonostante il Solstizio d’estate rappresenti il picco massimo di irraggiamento solare, il periodo più caldo dell’anno in molte regioni dell’emisfero nord tende a verificarsi diverse settimane dopo, a causa del ritardo termico dell’oceano e della terra che immagazzinano calore.
Esiste, infatti, una differenza cospicua tra l’assorbimento di energia termica (ad esempio dal sole) da parte delle terre emerse e di mari e oceani e il successivo rilascio di questa energia nell’atmosfera.
Gli oceani hanno una capacità termica molto elevata grazie alla loro massa enorme e alla capacità del liquido di assorbire e immagazzinare calore. Questa elevata capacità termica causa un ritardo significativo nella risposta degli oceani ai cambiamenti di temperatura. L’acqua ha una capacità termica specifica molto alta, il che significa che può assorbire molto calore senza aumentare molto la sua temperatura, tant’è vero che gli oceani agiscono come un serbatoio termico, assorbendo calore durante i periodi caldi e rilasciandolo durante i periodi freddi, avendo notevoli effetti sulle temperature globali.
È per questo, pertanto, che i “frutti” dell’irradiazione solare, compensati con l’inerzia termica, maturano sul nostro territorio, in termini di massime temperature medie annuali, tra la III decade di luglio e la prima decade di agosto.