Siamo a metà del guado. L’Inverno è formalmente al clou delle sue potenzialità, ma proprio ora, in realtà, sta vivendo sul nostro comparto una fase di stanca per via dell’apertura della porta atlantica, che sta cominciando a ondulare il flusso zonale e a porre l’Italia in un andirivieni di piccole onde cicloniche seguite da altrettante modeste onde anticicloniche.
In una parola, il tempo è governato dai flussi umidi oceanici e risulta complessivamente variabile e non freddo, quando non termicamente gradevole.
Oggi una perturbazione sulla Mitteleuropa ha determinato sul nostro comparto degli annuvolamenti passeggeri, che stanno comunque già abbandonando i nostri cieli. Le correnti sono orientate ai quadranti meridionali e ciò ha già comportato un sostanzioso aumento dei valori minimi notturni, unitamente però all’aumento significativo anche del tasso di umidità relativa dell’aria.
Fino a venerdì non cambierà quasi nulla, con schiarite e annuvolamenti in alternanza e temperature mediamente superiori alle medie stagionali di almeno 3 gradi. Nel corso del week-end, invece, transiteranno due perturbazioni, le quali, seppur di modesta intensità, potrebbero dar luogo a qualche breve piovasco e soprattutto ad un’intensificazione delle correnti meridionali, mentre soltanto ad inizio settimana la formazione di un vortice depressionario mediterraneo dovrebbe essere in grado di determinare un peggioramento più significativo ed anche un moderato calo delle temperature.
In termini generali, comunque, questa prima decade di febbraio è destinata a trascorrere senza grossi scossoni e senza una vera e propria accelerazione delle velleità invernali, malgrado, proprio sul finire della prima decade, potrebbero venire a crearsi le basi per un cambiamento del tempo che impatterebbero poi notevolmente sull’esito meteo-climatico della parte finale della stagione invernale. Di questo tuttavia, avremo modo di trattare più diffusamente nel corso dei prossimi giorni.