La primavera sembra essersi già impossessata del Mediterraneo. Oggi abbiamo sfiorato i 18°C e alla gradevolezza climatica delle ore centrali del giorno ha fatto da sfondo un cielo azzurro, contornato nelle nostre campagne dai primi mandorli in fiore.
Il “quadretto primaverile” sembra idilliaco, ma in realtà basteranno solo 48 ore per aggiungere a quella che è solo una delle due parti di cui si compone questo bozzetto anche la seconda, quest’ultima non proprio idilliaca ma pur sempre perfettamente integrata a quella che da noi è la prima tranche primaverile in stile marzolino.
Difatti, per effetto dell’avanzata di un’onda ciclonica di origine atlantica, all’interno della quale si va già strutturando una perturbazione in procinto di abbordare le coste occidentali europee, a partire da sabato entreremo in una fase decisamente più dinamica, assai meno gradevole e molto più umida.
Dapprima sarà lo Scirocco ad affievolire sensibilmente la gradevolezza climatica, seppur mantenendo ancora elevate le temperature; poi, da domenica, saranno anche le nubi a dare forma ad un quadro meteorologico marzolino, già per definizione più variabile ed incerto.
In realtà – per quel che ci riguarda – non stiamo andando incontro ad un periodo prettamente piovoso, visto che il vortice ciclonico che gradualmente ci investirà da domenica (quando effettivamente potrà parlarsi di probabilità di precipitazioni più concrete, specie dalla sera) non sembra al momento in grado di superare, con la sua vorticità potenziale, la naturale “opposizione” dell’Appennino meridionale all’arrivo di piogge corpose sulla Puglia (ombra pluviometrica) in costanza di flussi umidi da sud/sud-ovest. Forse soltanto tra martedì e mercoledì prossimi vi sarà qualche occasione in più per registrare precipitazioni più corpose; prima di allora, invece, dobbiamo solo mettere in conto un tempo più capriccioso, umido, a tratti molto ventoso e fresco.
Marzo sta quindi per chiedere perentoriamente alla “primavera meteorologica” (che a differenza di quella astronomica inizia per convenzione il 1° marzo) di svelare tutte le sue carte, non solo quelle che ci piacciono di più. Vien da chiedersi, tuttavia, se tra quelle carte, tanto marzo quanto la sua capricciosa primavera, non finiranno, a lungo andare, per pescare l’asso nella manica che ancora conserva – proprio in quel mazzo – il Generale Inverno. Se così fosse (vedi le prime fluttuazioni delle carte meteo a lunga scadenza), dovremmo prepararci a pagare a duro prezzo, entro fine mese, questo anticipo di primavera.