Non era certo questo il freddo che ci si sarebbe potuti aspettare dopo le mosse del finale di stagione. Si ipotizzava, infatti, che anche l’Italia potesse rientrare tra i bersagli del Grande Freddo scatenato dal distacco di un lobo del Vortice Polare. Tuttavia, l’ondata gelida ha colpito principalmente l’Europa orientale e i Balcani, mentre sulle regioni adriatiche e in Val Padana stiamo vivendo solo gli effetti marginali di quel tracollo termico. Poco più a est, invece, si registra una delle fasi di freddo più intense degli ultimi anni, con temperature eccezionalmente basse.
Le temperature glaciali, segnalate dalle mappe meteo con l’iconico blu/viola, hanno toccato punte inferiori ai -30°C. Contestualmente, nevicate storiche stanno interessando le coste del Mar Nero e persino alcune aree marittime della Turchia.
Sul nostro territorio, nei prossimi tre giorni, le temperature minime si abbasseranno ulteriormente, avvicinandosi temporaneamente agli zero gradi e portando con sé possibili gelate notturne. Sarà tuttavia una parentesi breve: già dal pomeriggio di sabato la situazione cambierà. Correnti umide atlantiche avanzeranno verso est, portando aria più temperata e scacciando il freddo ancora più a est.
Il 1° marzo segnerà ufficialmente l’inizio della primavera meteorologica, stagione-ponte tra l’inverno e l’estate. Tuttavia, non è affatto scontato che le temperature intraprendano un percorso di costante risalita. Come spessissimo accade, il mese di marzo potrebbe essere caratterizzato da forti scambi termici meridiani, alternando fasi di tempo umido e piovoso, momenti più stabili e soleggiati, ma anche improvvisi ritorni a condizioni tipicamente invernali.
Sarà interessante osservare quale di queste dinamiche prevarrà, in un periodo dell’anno notoriamente dominato dalla variabilità atmosferica e da possibili sorprese.
Intanto, dopo la parentesi più fredda, dal weekend il Flusso Atlantico comincerà a inviarci i primi segnali di cambiamento.