Abbiamo trascorso un weekend in stile primaverile, così come largamente anticipato da Meteo Castellana sin dall’inizio della scorsa settimana. Ma è stata oggi la giornata più calda di questa parentesi extra-stagionale, che ha visto la colonnina di mercurio tallonare i 20°C (massima di 19.6°C). In realtà, anche se si fosse superata la soglia dei 20°C, non vi sarebbe stato di certo nulla di eclatante. Marzo, in realtà, negli anni scorsi ha fatto registrare valori medi di temperatura sempre molto ampi, anzi, assieme a settembre, rappresenta il mese che mediamente presenta un range nei valori massimi medi che supera anche i 10 gradi!
Marzo “pazzerello”, perciò, non è di sicuro un appellativo che non si addica al mese corrente. Anche senza scendere nei dettagli statistici, le altalene termiche marzoline possono semplicemente essere viste come il chiaro segnale dell’avvio di quel tipico periodo di transizione stagionale che si dimena tra un’uscita di scena dell’inverno, non sempre convinta o facile, e un ingresso primaverile che, anche quando può sembrare trionfale, spesso finisce per essere effimero.
Tuttavia, se è normale che le «contese stagionali» tra vecchia stagione morente e nuova stagione nascente si manifestino proprio con una marcata e repentina alternanza tra le peculiarità tipiche dell’una e dell’altra stagione, spesso avviene che quando gli squilibri si concretizzano in modo assai stridente, mostrando appieno tanto la strenua difesa del suo piazzamento da parte dell’inverno quanto le esagerate pretese della primavera di imporre anticipatamente i suoi dettami, ecco che quelle contese celano, più che un passaggio di consegne non molto “amichevole”, una vera e propria guerra di posizione.
Se a ciò si aggiunge lo sconvolgimento atmosferico avvenuto a metà febbraio con lo Stratwarming (l’abnorme surriscaldamento stratosferico, poi propagatosi anche in troposfera e attuatosi con la terribile sferzata gelida che ha colpito soprattutto l’Europa centrale e l’Italia centro-settentrionale, ma che ha avuto qualche effetto anche sul nostro sud), ecco che i contrasti che già sono insiti nel mese più pazzo dell’anno possono sfociare in autentiche extra-stagionalità, ove tanto le ritrosie della stagione morente quanto le velleità di quella nascente appaiono così stridenti da superare ogni aspettativa.
Nei giorni del famigerato “split” del Vortice Polare qui si scrisse già che le conseguenze dello scombussolamento atmosferico ad esso collegate si sarebbero potute prolungare a lungo, forse fino ad aprile. Oggi, anche le carte dei principali modelli matematici lo testimoniamo fattivamente. Dopo esser passati in breve tempo dall’ondata di gelo ad un’impennata termica di 20 gradi, i modelli matematici annunciano ulteriori sconvolgimenti a carico del Vortice Polare, sempre causati dall’avvenuta destrutturazione di quest’ultimo e dalla probabile nuova sostituzione della nota figura barica che avvolge il Circolo Polare Artico con la sua diretta antagonista, ossia con la formazione di un potente Anticiclone Polare.
Quali gli effetti?
Se bassa pressione in sede polare (Vortice Polare) equivale a dire correnti mediamente ondulate da ovest verso est (zonali) sull’Europa, al contrario alta pressione che soppianta nella stessa posizione il Vortice Polare si traduce in correnti mediamente da est verso ovest in grado di sospingere, con moto retrogrado, masse d’aria fredda stazionanti sul comparto russo-siberiano.
“Burian 2″ – la vendetta (delle fake news)
Intanto, forse nessuno ci avrà fatto mai caso, ma qui su Meteo Castellana non si è mai fatta menzione del “Burian” neppure nella passata ondata di gelo, ed eccone in sintesi i motivi:
- Il “Buran” (e non “Burian”) è un vento secco e gelido che può giungere sulla nostra penisola solo in concomitanza di una struttura altopressoria robusta e di tipo termico (Anticiclone Russo-Siberiano) a cui si associa una bassa pressione sul comparto sud-orientale europeo che ne agevola il risucchio fin sull’Italia.
- Non si sono verificate queste condizioni nella passata ondata di gelo, pertanto, non c’è stato neppure Buran 1.
- “Burian 2” è una meteo-bufala perché anche qualora dovesse tornare il freddo intenso sull’Italia:
- non lo si potrà sapere (con dovizia di particolari) fino a due o tre giorni prima,
- chi lo ha pronosticato per Pasqua non ha diffuso una notizia meteo, ma, unendo l’interesse mediatico di “Burian 1” con la straripante curiosità di sapere che tempo farà nel periodo pasquale, ha costruito una fake news che ha lo stesso valore scientifico del risultato del lancio di una monetina.
- qualora dovessero tornare, il freddo e il gelo non aspetteranno la Pasqua per presentarsi sul Mediterraneo e per soddisfare la previsione de “ilmeteo.it”, ma probabilmente arriverebbero molto prima.
In conclusione. Inutile chiedersi ora quali saranno gli effetti in concreto di questa nuova “insubordinazione” delle correnti a non procedere per il loro normale verso, giacché al momento la modellistica individua solo un nuovo evento di inversione delle stesse, ma è lontana ancora anni luce dal poterne intrepretare esattamente traiettoria e soprattutto dettagli previsionali.
Di sicuro, però, c’è che le frequenti, belle e miti giornate di questa prima quindicina di marzo non troveranno seguito nella seconda metà del mese e potrebbero essere solo il preludio ad una prima parte della primavera che potrebbe rivelarsi come una lunghissima ed estenuante coda invernale.