Dal grafico ENSEMBLE, a corredo dell’articolo, si evince la tendenza termica (Temperature a 850 hPa, circa 1450 metri di altitudine) attesa per le prossime due settimane alle coordinate di Castellana, secondo il modello europeo ECMWF.
Il grafico ENSEMBLE è il metodo ad oggi più valido per saggiare l’attendibilità previsionale. Per semplificare: più le diverse linee colorate (risultanti dalle diverse interpolazioni del medesimo modello, opportunamente modificate nei dati di input iniziali, proprio al fine di comprendere quanto potrebbe variare la previsione a lunga scadenza se si avessero condizioni iniziali diverse da quelle effettivamente rilevate e immesse nel calcolo dei dati, secondo la fisica dell’atmosfera) divergono tra loro (vedi lungo termine, ossia parte destra del grafico), minore è l’affidabilità del dato previsionale; più le diverse linee colorate sono vicine, o si sovrappongono del tutto, maggiore sarà l’affidabilità medesima.
Le risultanti del grafico ENSEMBLE di oggi possono essere distinte in tre fasi: la prima (sino a fine mese) evidenzia una chiara ed affidabile tendenza termica a restare grossomodo sui valori di questo inizio settimana, con una lieve propensione alla diminuzione entro il 31.
La seconda parte evidenzia, con altrettanta trasparenza (e dunque buona attendibilità) un sostanzioso rialzo delle temperature, con ogni probabilità indotto dalla disposizione delle correnti ai quadranti meridionali, che si attuerebbe per effetto dello sprofondamento del Vortice Polare tra Francia, Spagna e Mediterraneo occidentale. Tale configurazione avrebbe come immediata contropartita per le aree del Mediterraneo centrale e per l’Italia centro-meridionale la risalita di correnti ben più tiepide di origine africana, con conseguente surriscaldamento.
La terza fase, che dovrebbe avviarsi dopo il 5 febbraio, prelude ad un nuovo cambio di rotta da un punto di vista termico. Malgrado si tratti, come spesso accade avvicinandosi al tempo di scadenza previsionale, di una pura linea di tendenza, che come si vede cela diverse opzioni (linee colorate che divergono anche di parecchio tra loro), anche in quest’ultimo caso la tendenza generale è sufficientemente delineata e mostra un ritorno a valori termici prettamente invernali, che in alcuni casi si spingono anche di molto verso il basso, probabilmente indice di una possibile azione retrograda di masse d’aria di provenienza russo-siberiana in grado di raggelare l’ultima parte dell’inverno soprattutto sulle aree balcaniche e sul nostro versante adriatico.
Nei prossimi giorni, ovviamente, si cercherà di valutare maggiormente nel dettaglio non solo l’interpretazione del modello europeo ECMWF, ma anche quella degli altri modelli matematici al fine di vagliare comparativamente la tendenza complessiva di quel che potrebbe accadere durante la seconda parte dell’inverno 2019. Sarà una storia tutta ancora da scrivere e, potenzialmente, un meteo-racconto in grado di riservare ancora molte sorprese.