Questo 2019 prosegue a strappi. Dopo l’avvio burrascoso e gelido di gennaio, febbraio è risultato un mese particolarmente secco ed abbastanza stabile. È mancato all’appello il 60% dell’accumulo pluviometrico, atteso secondo le medie statistiche, ed anche il dato termico è risultato falsato, rispetto alle medie degli ultimi trent’anni.
Dopo il forte scarto termico negativo di gennaio (-1.5%), febbraio infatti ha nuovamente riportato in positivo (che in questa fattispecie non è affatto un dato confortante) lo scarto complessivo delle temperature minime e massime registrate, segnando un +0.8%.
Ciononostante, il secondo mese dell’anno è riuscito, come d’altronde il primo, a regalare agli appassionati del freddo e della neve almeno una mezza giornata letteralmente coi fiocchi, quantunque immediatamente dopo spazzata via da repentini e sensibili rialzi della colonnina di mercurio.
Chissà se il terzo mese dell’anno riuscirà a tornare in sintonia con ciò che statisticamente ci si aspetta da marzo. Le premesse non sembrano propendere per un auspicabile ritrovamento degli equilibri meteo-climatici, ma d’altronde aspettarsi dal mese per antonomasia “più pazzo” dell’anno una qualche regolarità appare più un esercizio di stile che una fondata aspettativa.