Il tempo della prossima settimana avrà due volti, uno – quello della prima parte (fino a mercoledì 2 ottobre) – ancora inscindibilmente legato al cliché tardo-estivo, o comunque settembrino, l’altro – quello della seconda parte della settimana – apertamente in rottura con quello dei primi tre giorni di ottobre.
Le risultanze del diagramma Ensemble GEFS
Lo confermano le analisi modellistiche comparate dei diversi modelli matematici, già ben rappresentate graficamente dall’Ensemble del solo modello GEFS (vedi sopra). Almeno 15 dei 21 scenari (compresa la corsa operativa del modello GFS) vedono tra il 3 e il 7 ottobre prossimi un sostanzioso calo delle temperature a 850 hPa (circa 1.500 mt. di altitudine), che mediamente si attesta sui 9 gradi, mettendo in relazione i valori massimi che si registreranno tra domani e domenica e quelli minimi che si dovrebbero raggiungere tra il 4 e il 5 ottobre prossimi. Peraltro, anche qualora il crollo termico si rivelasse molto meno incisivo di quello che le carte oggi indicano, è indicativo che tutti gli scenari indicati nel diagramma (le diverse linee colorate che lo compongono) per quella fase si attestano al di sotto della linea medio-statistica presa come riferimento dal modello (1981-2010), segno evidente che qualcosa di netto comunque accadrà e che le temperature anche al suolo scenderanno al di sotto delle medie stagionali.
San Francesco primo giorno d’autunno?
Certo, resta ancora possibile un – per la verità non insolito – est-shift (un affondo più ad oriente dell’Italia) di tutta la figura depressionaria che si renderebbe responsabile dell’arrivo di aria fredda in quota di provenienza nord-atlantica, ma anche in questo caso (oggi improbabile) il calo termico sarebbe di sicuro impatto, portando i valori massimi dai 27/28°C di questo weekend ai 16/17°C del giorno di San Francesco, che si rivelerebbe pertanto come il vero primo giorno di sapore autunnale della stagione.
Ipotesi forti precipitazioni?
In realtà, potrebbe accadere anche che, per una volta, l’affondo ciclonico sia tale non solo da produrre un sensibile calo delle temperature, ma anche da generare una struttura depressionaria al suolo (minimo sullo Ionio), che da un lato favorirebbe anche l’arrivo di importanti precipitazioni sulla Puglia, ma dall’altro rallenterebbe l’evoluzione della fase perturbata, rinviando di 24/36 ore il ripristino del bel tempo.
E dopo?
Sì, perché, passata questa fase, si potrebbero nuovamente aprire degli scenari anticiclonici piuttosto netti, con un’acuta invasione di aria calda nord-africana, pronti a ribaltare nel giro di qualche giorno tutta la situazione pregressa.
“Spaghetti” pazzi dopo l’8 ottobre
È chiaro che per quest’ultima ipotesi (che in pratica ci fa giungere a ben più di una settimana di scadenza previsionale, ossia al periodo a cavallo tra la prima e la seconda decade di ottobre) c’è da mettere un grosso punto interrogativo in termini di affidabilità previsionale, giacché per quel periodo lo stesso grafico Ensemble vede una totale confusione di scenari. Non sarà sfuggito ai più accorti, infatti, che per gli ultimi giorni presi in considerazione vi sia addirittura uno spread (differenza) di oltre 22°C tra lo scenario più caldo e quello più freddo, della serie che potrebbe essere agosto così come novembre inoltrato.
Ovviamente, con il passare dei giorni e alla luce dei prossimi aggiornamenti si comprenderà come nessuno di questi estremi si realizzerà, considerando che, man mano che la scadenza previsionale si avvicina e che i modelli si attagliano a vederci più chiaro, i diversi scenari tenderanno a convergere grossomodo verso la media. Al momento, tuttavia, il tipico ingarbugliamento delle diverse linee colorate, che non a caso danno il nome al grafico Ensemble (carta “Spaghetti”), denota un’assoluta non univocità di vedute per il lungo termine con la conseguente presa d’atto di un’inaffidabilità della linea di tendenza dopo l’8 ottobre pressoché totale.