25.5°C di massima, non male per la fine della I decade di ottobre! Domani, probabilmente, si andrà anche oltre tale valore.
Ed ecco servita l’Ottobrata. È il risultato dell’attesa espansione dell’Anticiclone delle Azzorre verso l’Italia e della rotazione dei venti ai quadranti meridionali, a cui stiamo assistendo oggi.
Insomma, l’Autunno (con la A maiuscola) non ne vuol proprio sapere di decollare e con esso, ovviamente, anche il regime piovoso, del quale solitamente (statistiche alla mano) ottobre dovrebbe incaricarsi di attivare.
Come sempre, tuttavia, abbiamo la memoria troppo corta e abbiamo evidentemente già dimenticato che in realtà la bella stagione quest’anno è cominciata sin troppo tardi (era la prima decade di giugno), considerato che maggio è risultato tra i più freddi degli ultimi decenni. Non è pertanto né troppo strano, né tanto meno particolarmente anomalo che vi siano dalle nostre parti almeno 4 mesi di tempo sostanzialmente discreto, o comunque non freddo, e con un regime piovoso per così dire sottotono.
Peraltro, sempre per via della nostra memoria un po’ labile, va anche detto che sotto il profilo pluviometrico finora nel 2019 beneficiamo – sempre grazie a quello straordinario maggio – di un surplus complessivo di accumuli precipitativi che assomma ad oltre il 15%.
Nessun riferimento a Riscaldamento Globale, Greta, catastrofismi di varia natura ed altre smanie di sensazionalismo apocalittico è pertanto scientificamente ammissibile o giustificabile. Viviamo – e vivremo ancora per diversi giorni – una tradizionalissima Ottobrata di quelle che da sempre esistono e probabilmente per sempre esisteranno, catastrofisti permettendo.