Dopo gli ultimi aggiornamenti, appaiono tre i momenti maggiormente favorevoli per delle nevicate sul nostro comparto, a seguito dell’irruzione di aria fredda di origine polare-artica, che sta per giungere da nord/nord-est sul settore adriatico italiano.
Quadrando il cerchio tra l’emissione delle ultime carte e la conoscenza di ciò che usualmente accade sulle Murge pugliesi in detti frangenti (elementi fondamentali per addivenire ad una previsione il più possibile aderente ad un determinato settore), si evince che potrebbero essere tre le occasioni più propizie affinché possa concretizzarsi il desiderio più grandi dei “nevofili”: la “Dama bianca”.
1) venerdì sera-notte: è spuntata l’ipotesi della formazione di un piccolo minimo depressionario al suolo sul basso Tirreno, che sembrerebbe in grado di addensare, oltre che sulle aree tirreniche di Campania e Basilicata, anche sulle nostre Murge, della nuvolosità a tratti anche consistente, che sarebbe in grado di dispensare qualche centimetro di neve, specie sulle alture, ove, tanto per l’Effetto Stau quanto per questioni altimetriche, la continuità e l’intensità delle precipitazioni potrebbe essere tale da rendere concreto l’attecchimento anche per strada della neve. Meno probabile che ciò avvenga sotto i 300 metri, poiché esiste il rischio che la temperatura sia ancora troppo alta e che la precipitazione si appalesi come pioggia mista a neve o come neve troppo bagnata.
2) sabato: è il periodo durante il quale appare maggiore la probabilità di formazione dei famigerati “trenini” di nubi che si formano sull’Adriatico per lo scorrimento di aria gelida sulla superficie più calda delle acque marine (Effetto ASE), dando vita a moti vorticosi dell’aria in grado di condensare il vapor acqueo in nubi e di produrre conseguenti nevicate. In questo caso, tuttavia, nonostante che per via delle temperature le precipitazioni risulteranno nevose fin sul piano, non è detto che si tratti di precipitazioni degne di nota, dovendosi infatti desumere che possa trattarsi più che altro di spolverate intermittenti, solo localmente più continue, ma in ogni caso di complessiva debole intensità.
3) domenica notte-lunedì mattina: si tratta di un’ipotesi ancora al vaglio degli aggiornamenti modellistici, ma che avrebbe comunque una sua base (almeno minima) di affidabilità. Anche in questo caso si tratta della formazione di una piccola area di bassa pressione al suolo, in rapidissimo trasferimento dalla sede originaria di formazione (il mar Ligure) allo Ionio, passando ancora una volta per il basso Tirreno. Nell’ultimo tratto del suo viaggio tale minimo sarebbe ipoteticamente in grado di far convergere una maggiore quantità di massa d’aria sulla Puglia, finendo per favorire la formazione di nuovi addensamenti nuvolosi e di ulteriori deboli precipitazioni, che risulterebbero nevose in Puglia a partire dai 2/300 metri di altitudine. Sarebbe in ogni caso l’ultima occasione per questa fase fredda di veder svolazzare qualche fiocco sulla nostra Castellana, prima di un rapido miglioramento del tempo (da martedì, se non da lunedì pomeriggio) e di un successivo pronto rimbalzo termico (specie da mercoledì), che metterà fine a questa prima ondata di freddo prettamente invernale sull’Italia.