Entro il mattino di domani potremo già ritenere chiusa anche questa seconda moderata ondata di freddo, legata alla marginale influenza del Vortice Polare sul nostro territorio.
Se si eccettua, infatti, la ventilazione settentrionale sostenuta (che in parte ha avuto quanto meno il “merito” di accentuare la sensazione di freddo) e degli sparuti rovesci di neve tonda, registratisi dalle nostre parti tra ieri pomeriggio e le prime ore del mattino odierno, anche questo evento invernale si è chiuso con pochi effetti, come d’altronde previsto.
Maggiore impatto dell’aria fredda e degli addensamenti nuvolosi da essa prodotti si sono invece registrati sul Gargano, sul sub-Appennino Dauno, sull’Alta Murgia e su parte delle aree interne della Murgia tarantina.
Ora, a partire da domani (dopo le ultime brinate che si registreranno nella prossima notte e nel primo mattino di domani, complici anche il cielo che tenderà a rasserenarsi e il vento che tenderà a cessare), ci aspetta un’altra fase di riabbassamento dei toni da parte della stagione invernale. Provvederanno le correnti occidentali, ben più miti ed anche più stabili, a scacciare prontamente il freddo verso est e ad impennare i valori termici. Si partirà con le massime di domani, ma poi da venerdì anche le minime abdicheranno al regime invernale per rientrare rapidamente in un range termico superiore a quello delle medie stagionali.
Non avremo di certo giornate ampiamente soleggiate e dal clima gradevolissimo, anche perché spesso saranno i venti (prevalentemente disposti dai quadranti occidentali) a rendere l’aria comunque più fredda di quanto registreranno i termometri; nondimeno, le condizioni tipiche invernali – che dovrebbero registrarsi appieno, proprio ora che ci addentriamo nel cuore della stagione invernale – verranno certamente meno.
E quel che al momento appare ancor più disallineato rispetto ai normali schemi stagionali è che, eccettuata una probabile fase di debole instabilità tra domenica 31 e martedì 2, quel che si profila per una bella fetta della prima decade di febbraio è addirittura l’avvento di una notevole cresta anticiclonica di matrice africana, che potrebbe rappresentare – ahimè – un netto anticipo di primavera, con probabile avvio anzitempo della vegetazione.
Speriamo in aggiornamenti meteo più consoni alla stagione in corso e meno pericolosi per le sorti della nostra agricoltura.