Consapevole delle infinite giravolte che i modelli matematici sciorinano ogni volta che una massa d’aria fredda subisce un moto differente da quello imposto dalla Forza di Coriolis o dalle ondulazioni di media entità ad esso collegate, e si mette in moto verso sud (irruzioni artiche o polari), o addirittura a ritroso verso ovest (ondate di gelo), Meteo Castellana ha atteso sino ad ora per “scoprire le carte” del complesso ma avvincente quadro barico alla vigilia di quella che, comunque vada, si appresta a rivelarsi come l’ondata di freddo e neve più rappresentativa di questo (sin qui assente) inverno, se non anche delle stagioni invernali degli ultimi 6 anni.
Iniziamo, tuttavia, facendo un passo indietro.
Le carte meteo sin da dicembre hanno ventilato ipotesi di gelo e freddo a spron battuto, per poi essere clamorosamente smentite nei fatti nel corso dei loro successivi aggiornamenti; e c’è stato, come sempre in questi casi, chi ne ha biecamente approfittato per diffondere informazioni meteorologiche prive di scientificità col puro intento di ingenerare voglia incontrollata di clic a chi si trova di fronte al classico titolone ad effetto (vedi “Burian”).
Fino a sabato scorso, la proiezione di un’intensa ondata di gelo di matrice russo-siberiana è stata più volte proposta, rimodulata, ritrattata ed infine nuovamente riproposta dai diversi modelli matematici con una ansiogena divaricazione tra stentati passi verso l’epica e sognante (per i “nevofili”) ondata di gelo del “secolo” e fragorosi declassamenti verso una semplice passata di aria fredda con qualche episodica nevicata.
Talché, Meteo Castellana ha sin qui preferito, ancora una volta, scegliere non tanto la prudenza fine a se stessa – che pure in meteorologia non è mai troppa, trattandosi di scienza inesatta e basata prevalentemente sul calcolo delle probabilità – quanto la necessità di attendere che una congrua coerenza dei dati potesse assurgere al rango di notizia da divulgare.
Tutto ciò per ribadire che Meteo Castellana, soltanto ora che la situazione dei diversi modelli matematici si va gradatamente allineando e, seppur nella consapevolezza della possibilità di ulteriori sviluppi nel corso delle prossime 48 ore, è in grado di affermare che:
- Una poderosa ondata di gelo di matrice russo-siberiana colpirà soprattutto l’Est Europa e i Balcani (valori termici a 850 hPa che potrebbero scendere anche al di sotto dei -20°C tra Ucraina e Bielorussia) ma si estenderà fino all’Italia da sabato sera a (almeno) mercoledì, permettendo all’isoterma di -10°C di sfondare lungo il versante adriatico e di raggiungere anche la nostra Puglia;
- Una depressione al suolo (ultimo sbuffo prodotto dal Flusso Atlantico, prima del suo blocco ad opera di una possente rimonta, lungo i meridiani tra Spagna e Mare del Nord, dell’alta pressione) entro sabato mattina andrà approfondendosi sul Tirreno centro-meridionale e tenderà rapidamente a posizionarsi tra Ionio ed Egeo. In questo modo, catturerà l’aria molto fredda stazionante sull’Est e sul Nord d’Europa, e la farà dilagare nei bassi strati soprattutto a partire da sabato sera, determinando un calo termico che abbasserà la quota neve fino al livello del mare.
- La medesima depressione sarà responsabile di intense precipitazioni che colpiranno il nostro territorio a partire da sabato mattina, ma che non ovunque e non da subito risulteranno a carattere nevoso. E qui il dilemma più grande: se la depressione risulterà troppo lenta e troppo a nord rispetto alla Puglia, sabato la neve non cadrà, almeno durante la prima parte del giorno, se non oltre i 4/500 metri, risultando annacquata più in basso (senza perciò accumuli al suolo). Diversamente, da sabato pomeriggio potremmo già essere alle prese con nevicate moderate o forti con accumuli considerevoli.
- Le precipitazioni più intense potrebbero essere in questa prima fase proprio quelle della giornata di sabato, in quanto legate all’azione depressionaria e all’arrivo di un fronte perturbato, mentre quelle successive (da domenica in poi, e forse per diversi giorni, se a prevalere saranno le attuali indicazioni del modello europeo ECMWF) potrebbero essere legate solo all’azione congiunta dell’ASE (Adriatic Snow Effect) e dello Stau orografico (addossamento sui primi contrafforti montuosi pugliesi della massa d’aria fredda in scorrimento lungo l’Adriatico), risultando perciò più intense solo localmente (dove esattamente è impossibile saperlo sin d’ora).
- Da domenica in poi soffieranno anche tese correnti di Tramontana e Grecale, che ci faranno percepire molto più freddo di quello che segnalerà il termometro, che già spesso andrà comunque sottozero (temperature percepite fino a -6/-7°C!).
- Esiste la possibilità (tutta da confermare) che nel prosieguo della settimana nuove e forse anche più intense masse d’aria gelida si possano muovere in senso retrogrado da est a ovest, rinnovando occasioni per ripetute ed abbondanti nevicate, che confermerebbero l’avvento di una settimana con il Generale Inverno in grande spolvero.
Per concludere, prepariamoci ad una fase meteo con un Inverno d’altri tempi, ma restiamo pronti a scoprire esattamente cosa accadrà alla luce dei nuovi aggiornamenti modellistici, giacché è possibile che sin da sabato pomeriggio la situazione evolva rapidamente verso il peggio, con neve considerevole e conseguenti notevoli accumuli, sempre che la pioggia non vanifichi questa prima importate occasione (almeno per sabato) per ritrovare la “dama bianca” in abbondanza sul nostro territorio, dopo l’ultimo episodio degno di nota occorso in quell’indimenticabile San Silvestro del 2014.