Stanchi del freddo e della pesantezza del clima?
L’ovvia risposta per molti di noi è: certamente sì. Giunti alla terza decade di marzo si avverte, ora più che mai, l’esigenza di un cambiamento. E se le notizie belle (quelle di ben altra portata) tardano ancora ad arrivare, quanto meno le novità positive di ordine meteorologico potrebbero assolvere alla funzione di alleggerimento del pesante clima in cui viviamo, inteso in ogni senso.
E da questo punto di vista, se siamo un po’ sfiduciati sul fronte pandemia, almeno dal punto di vista meteo oggi siamo in grado di individuare con relativa certezza la fine di questa invernata fuori tempo. Ci vorranno altri tre giorni per scrollarci di dosso completamente la pesantezza del clima invernale, prima di veder rifiorire la primavera.
L’ultimo passaggio di aria instabile: la neve rifarà una fugace visita alle alture pugliesi
Intanto, prima dell’avvento di questa nuova fase, dovremo ancora sopportare non solo altre 48 ore di venti freddi e piuttosto forti di Tramontana, con temperature percepite anche inferiori agli 0°C, ma anche subire l’ultimo passaggio d’aria instabile.
Già in queste ore serali si sono affacciati i primi piovaschi, ma sarà soprattutto durante la notte e nelle prime ore del mattino di domani che una temporanea intensificazione del flusso freddo causerà maggiore nuvolosità e ulteriori rovesci di pioggia. Le precipitazioni, date le temperature attese ancora in calo e gli altri parametri idrometrici, potranno risultare a carattere nevoso oltre i 500 mt. e presentarsi invece sotto forma di neve tonda oppure di gragnola a quote più basse.
Passata quest’altra insidia, gradatamente la nuvolosità lascerà spazio alle schiarite, ma resteranno attive fino a mercoledì sera le correnti tese da nord e fino alle prime ore di giovedì le possibilità di ulteriori brevi piovaschi. Solo dalle ore centrali di venerdì, si potrà percepire un deciso miglioramento ed un incremento dei valori termici, con rientro delle temperature nell’ambito delle medie stagionali.
Per Pasqua segnali ancora incerti
A più lunga scadenza, invece, andrà monitorato il comportamento dell’Anticiclone atlantico, il vero responsabile delle sorti del tempo dalle nostre parti. Difatti, se grazie alla sua distensione verso est potremo aspettarci la fine di questa tardiva resipiscenza dell’inverno, a causa della sua possibile estensione verso nord potremmo invece essere costretti a sperimentare nuove intemperanze stagionali da est o da nord-est, peraltro proprio in prossimità della Pasqua. Tale eventualità, tuttavia, non rientrerebbe in una nuova sparata, nuda e cruda, del Generale Inverno, ma nel classicissimo “tira e molla” del normale clima d’inizio primavera.