C’era un barlume di speranza ieri sera all’uscita dell’ultima emissione del modello matematico GFS. Si profilava – tra giovedì pomeriggio e venerdì – la possibilità che il cedimento della pressione in quota, atteso e ancora previsto, fosse altresì accompagnato dalla formazione di un vortice ciclonico in prossimità del nostro territorio, foriero di tanta vorticità e dunque di elevate possibilità di fenomeni temporaleschi, probabilmente anche di una certa rilevanza.
Tuttavia, come già anticipato ieri, si trattava di un’unica emissione, quella del modello americano GFS, non supportata da altri centri di calcolo (ecco perché tante volte fidarsi di un’unica app meteo, che elabora i dati di un singolo modello matematico, può equivalere ad un grande bluff).
Oggi, alla luce delle nuove emissioni, compresa la rettifica del modello GFS, fortemente adeguatosi alle altre emissioni modellistiche, anche questa possibilità è stata del tutto cancellata.
Cosa resterà pertanto di questo calo pressorio in vista?
Poco o nulla, se si eccettua un aumento della nuvolosità per la seconda parte di giovedì, che solo lungo le aree appenniniche interne (e tuttalpiù sull’Alta Murgia) potrebbe essere all’origine di qualche addensamento nuvoloso più intenso, foriero di qualche breve rovescio.
Seguirà per venerdì, invece, un calo termico di qualche grado, essenzialmente dovuto ad un flusso più teso di correnti settentrionali, con un sostanziale ripristino del bel tempo in stile settembrino, che si prolungherà con ogni probabilità anche per sabato e per domenica.
Altra storia quella che potrebbe invece cominciare dalle ultime ore di domenica, quando la decisa intensificazione dei venti di Scirocco preluderà ad un peggioramento del tempo più incisivo, che tuttavia non si concretizzerà sul nostro settore prima del 6 ottobre e di cui torneremo a parlare in seguito, vista la scadenza previsionale ancora piuttosto lontana.