Si è temporaneamente conclusa sul nostro settore l’acuta fase d’instabilità termo-convettiva – legata alla presenza in quota di aria più fredda, inserita in un cavo d’onda depressionario – che domenica ci ha riservato un nubifragio di notevole entità, accompagnato peraltro da elevatissima attività elettrica, grandine di medie dimensioni e notevoli disagi legati agli allagamenti su molte delle aree basse del territorio castellanese.
Dopo l’estrapolazione dei dati pluviometrici e la loro validazione, la sommatoria degli accumuli idrometrici del 28 agosto ha prodotto il risultato di ben 40 mm. di pioggia, un dato davvero ragguardevole, che ha posto Castellana fra le aree maggiormente colpite dalla cella temporalesca formatasi tra Putignano e Noci, ma poi propagatasi dapprima verso est/nord-est e poi verso sud-est. Anche ieri sono stati innumerevoli i temporali che si sono manifestati in giro per la Puglia, in particolare sul Gargano e sul Tarantino. A Manduria si sono registrati oltre 75 mm. di accumulo pluviometrico, dopo un intenso nubifragio.
Ora la situazione è nettamente migliorata e, oltre alla generosa presenza del sole, un gradevole, moderato Maestrale caratterizzerà per 48 ore le condizioni meteo-climatiche del nostro comparto, prima di un nuovo cambiamento.
A partire dal pomeriggio di giovedì, infatti, il tempo è destinato a peggiorare nuovamente per via di un altro cedimento strutturale in quota del campo pressorio, associato ad infiltrazioni di aria più umida ed instabile di origine atlantica.
Entro il pomeriggio del 1° settembre si paleseranno nubi cumuliformi sempre più minacciose, che tenderanno a scaricare nuovi rovesci temporaleschi, dapprima in propagazione delle aree interne verso la bassa Murgia, in tarda serata e in nottata, invece, dal mare verso l’entroterra.
Nelle immagini che seguono, le precipitazioni previste da uno dei migliori modelli LAM per le tarde ore pomeridiane di giovedì (a sinistra) e tra la tarda serata e le prime ore della notte seguente (a destra).
Inutile dire che queste sono le uniche notizie che al momento possono essere diffuse con un certo margine di affidabilità. Si potranno dettagliare solo in seguito tempi e modi dell’attività temporalesca.
Sotto questo profilo va, per l’ennesima volta, sottolineato che i fenomeni temporaleschi non sono – e non potranno mai essere – prevedibili nell’esatta collocazione geografica e nella precisa tempistica con netto anticipo, essendo fenomeni puntiformi, che si sviluppano in senso verticale e spesso dagli esiti che sfuggono a qualsiasi modello matematico. La loro formazione, e soprattutto la loro evoluzione, è – e resterà sempre – un’appassionante sfida per i previsori; e sarebbe ora che chi continua a credere alla “tecno-meteo”, ovvero che sia sufficiente inserire in un’app le coordinate geografiche esatte per scoprire in modo inequivocabile se e a che ora ci sarà il temporale sulla zona di proprio interesse, accetti una buona volta che la meteorologia è una scienza inesatta, la quale, anche se ha fatto passi da gigante, e probabilmente ne farà ancora, non potrà comunque mai trasformarsi da scienza in anticipazione delle realtà future. Quest’ultima attitudine la lascerei volentieri ai falsi profeti e ai sedicenti maghi; mentre la prima la lascerei ad appannaggio dei saggi, degli studiosi, di chi ha esperienza in materia e di chi vive la meteorologia nella giusta dimensione: quella dell’umiltà, virtù che cozza aspramente con la pretesa.
Per ultimo qualche notizia sul campo termico. Se si eccettua la giornata di venerdì 2, durante la quale i valori massimi resteranno di poco inferiori alle medie stagionali, per il resto della settimana le temperature risulteranno grossomodo allineate ai valori tipici del periodo, rientranti perlopiù in un range compreso tra i 26 e i 29 gradi.
Sebbene appaiano ancora suscettibili di qualche rettifica (e necessitino perciò di conferme), al momento le previsioni per il primo weekend di settembre preludono a condizioni favorevoli per un prosieguo del clima estivo di tipo mediterraneo.