Purtroppo, è andata proprio come previsto. Il tempo delle festività pasquali è risultato molto più in linea con i canoni stagionali dell’inverno che con le prime auspicate sortite della primavera.
Il giorno di Pasqua ha registrato una massima di soli 9.3°C attestandosi su valori inferiori alla media di oltre 8 gradi; e per completare il quadro prettamente invernale non sono mancate nuvole estese e persistenti con precipitazioni a tratti anche consistenti.
Oggi, a feste passate, il sole è tornato beffardamente a splendere, seppur in un contesto ancora piuttosto freddo per la stagione, ma la configurazione barica che regola il tempo sul nostro continente vede ancora l’Italia nel bersaglio di nuovi impulsi perturbati, che presto torneranno a rendere instabile l’atmosfera sulle aree che si affacciano al Mediterraneo centrale.
L’Anticiclone delle Azzorre, in posizione defilata nel suo quartier generale sul medio Atlantico, non proteggerà affatto la nostra penisola, se non con un effimero cuneo interciclonico, il quale ci consentirà di respirare un po’ d’aria primaverile solo tra domani e giovedì, prima di essere totalmente spento da nuovi assalti perturbati.
L’anticiclone atlantico, difatti, anziché cominciare ad espandersi verso est, finirà per rinforzarsi in direzione dell’Europa occidentale lasciando le aree più ad est della sua sfera d’influenza in balia dei flussi umidi, molto freschi ed instabili di origine atlantica.
In conseguenza di ciò, sin da venerdì il tempo tornerà quasi sugli stessi binari delle festività pasquali rifilandoci ancora nuvole, piogge e temperature al di sotto delle medie stagionali, anticipando un altro weekend non di certo ascrivibile al classico cliché primaverile del tepore gradevole e degli uccellini che cinguettano nel bel cielo blu pastello.
E quel che è peggio – spingendosi un po’ oltre il termine settimanale (ovviamente solo in termini di tendenza probabilistica, non in sede prettamente previsionale) – è che l’Anticiclone delle Azzorre potrebbe da domenica 16 andare ad alimentare una grossa figura altopressoria sull’Europa centro-orientale capace di far sprofondare tutta l’Europa balanica e buona parte del centro-sud Italia in una conca depressionaria persistente dalla quale ci si può solo attendere tempo instabile e più freddo della norma forse fino al 20/21 aprile.
Questa è per ora la primavera aprilina che vivremo, che ci piaccia o no. Piacerà di certo a chi attendeva un po’ di precipitazioni in vista dell’arrivo del periodo secco estivo, molto meno a chi vorrebbe – per la verità esageratamente anzitempo – starsene già in maniche corte e magari in riva al mare a prendere il sole; e forse inizierà davvero ad essere sgradita e a creare preoccupazione ai nostri cerasicoltori, considerata la pericolosità di un eventuale prolungamento del periodo con temperature sottomedia ed eccessiva umidità.