D’inverno ‒ anche se definire tale questa fase stagionale in questa fattispecie è piuttosto ardito ‒ alta pressione non sempre equivale a bel tempo e/o pieno soleggiamento. Difatti, la potenza di un super anticiclone, come quello che sta interessando in questi giorni più di mezza Europa, Italia compresa, dà luogo anche ad inversioni termiche. E inversioni termiche significa che, per effetto delle correnti discendenti, tipiche del regime anticiclonico, mentre sui colli e in montagna le temperature risultano particolarmente miti e il tempo sostanzialmente soleggiato, in pianura, sulle coste e nelle valli alta pressione può spesso tradursi in accumuli notevoli di umidità, con conseguenti formazioni nebbiose o presenza, anche prevalente, di nubi basse, originate proprio dall’umidità.
È quanto accadrà spesso nei prossimi giorni considerato che sono attesi, sin dalla prossima notte, tassi di umidità anche superiori al 90/95% con ventilazione scarsa o del tutto assente. Elementi, questi ultimi, che, unitamente alla compressione indotta dall’alta pressione e alla possibilità di forte raffreddamento notturno per via del cielo sereno (irraggiamento), daranno vita, nel migliore dei casi, alla formazione di densi strati di foschia, nel peggiore a nebbia fitta, che solo parzialmente tenderà a diradarsi dal mattino, lasciando tuttavia, addensamenti di nubi basse, che appaiono come grossi batuffoli di ovatta.
È questo il quadro previsionale che ci attende durante questa settimana, ma soprattutto per domani e per le ore serali/notturne e primo mattutine comprese tra giovedì e sabato.
Soltanto da sabato è possibile, stando alle ultime analisi modellistiche, un certo rimescolamento dell’aria che, seppur non determinando un cambio sostanziale del quadro meteo attuale, comporteranno quanto meno una certa diminuzione del tasso di umidità ed un miglioramento della visibilità.
A seguire, la situazione appare ancora fumosa ma, quantunque si attenda un certo ridimensionamento delle attuali anomalie, tanto bariche (diminuzione della pressione a tutte le quote) quanto termiche (diminuzione delle temperature), non sembra che prima del 3-5 di marzo possano concretizzarsi variazioni significative sia nel senso di un eventuale ritorno del freddo, sia in relazione all’eventuale arrivo di una fase più instabile e/o piovosa.