Bilancio stagionale. L’Estate 2024 entra nella top 5 delle estati più calde

A pochi giorni dal termine della stagione meteorologica estiva (conclusasi per convenzione il 31 agosto scorso), ecco il bilancio meteo dell’Estate 2024 (basato sui dati della stazione di Meteo Castellana e riguardante i mesi di giugno, luglio e agosto 2024).

Analisi termica

Abbiamo vissuto la 5a estate più calda da quando si rilevano dati meteo sulla nostra cittadina (ossia, dal 1958). Con ben 26 gradi tondi tondi di media rispetto ai 23.87 di media stagionale, l’Estate 2024 è risultata più calda del normale di 2.13°C, preceduta negli annali storici delle estati più calde solo dal 2017 (26.18°C di media), dal 2003 (26.53°C), dal 2012 (26.58°C) e infine dall’estate più calda di sempre, quella del 2021, con ben 26.65°C di media.

Quest’anno la peculiarità dell’estate pugliese è stata quella di aver registrato lunghe e intense ondate di calore – ben 4 – concentrate, perlopiù tra luglio e la seconda decade di agosto, con valori termici superiori ai 30 gradi per più di 12 ore al giorno per più giorni consecutivi. Afa asfissiante e disagio bioclimatico conseguente hanno prevalso per lunghe ed estenuanti giornate seguite, peraltro, da notti tropicali in cui la colonnina di mercurio non è riuscita a scendere sotto i 22°C. In luglio per ben 19 giorni la minima non è stata inferiore a questo valore, mentre per agosto non è scesa sotto i 22°C per ben 16 giorni.

Malgrado il picco massimo di quest’estate non sia stato eccessivamente elevato in termini assoluti (la giornata più calda è stata il 13 luglio, ma con una punta massima di 36.6°C, quando invece il picco dello scorso anno fu di oltre 40 gradi), per molta parte della popolazione la sofferenza da caldo eccessivo si è determinata proprio a causa delle prolungate ondate di calore sia in termini di giorni consecutivi di caldo eccessivo sia in termini di ore giornaliere durante le quali la calura non ha concesso tregua.

Aspetto pluviometrico

Sotto il profilo pluviometrico la situazione non è di certo risultata più favorevole. In questa afosa e siccitosa estate, su una cumulata medio-statistica di 86 mm., di pioggia ne è caduta meno della metà, esattamente 39.8 mm. (il 53.7% in meno della media),peraltroaccumulatisi per gran parte durante il temporale del 20 agosto. Prima di questa data, solo per un paio di giorni il pluviometro è riuscito a conteggiare accumuli più significativi ed esattamente il 2 luglio e il 3 giugno (4.6 mm.). Per il resto solo terre assetate e rinsecchite da un feroce solleone.

Per gli amanti dei numeri e delle statistiche, l’Estate 2024 risulta essere al 17° posto tra le estati più siccitose degli ultimi 65 anni.

Trend pluviometrico annuo

Il trend pluviometrico annuo, al netto delle preziose e incoraggianti precipitazioni registratesi in questi primi giorni di settembre, segnava sino al 31 agosto uno sconfortante -27%, un dato piuttosto sfavorevole indicante la variazione negativa della piovosità annua rispetto alla media. In soldoni, qualora la restante parte dell’anno segnasse scarti dalla media nulli, ossia piovesse per quanto dovrebbe piovere secondo le medie, risulterebbe questo il valore finale del 2024, ossia un anno piuttosto siccitoso. Ovvio che quel 27% si ridurrebbe se il trend s’invertisse (come in realtà sta già succedendo) e vi fossero più piogge del normale per i prossimi mesi, viceversa si incrementerebbe se per la restante parte dell’anno le precipitazioni risultassero inferiori alle medie.

Autunno piovoso? Speriamo non troppo

Come sempre, qui non troverete previsioni per l’autunno che verrà. Troppo poco attendibili le “previsioni stagionali” oggi in circolazione per trarne delle scientifiche considerazioni anche di ordine generale. Per dovere di cronaca, le più “affidabili” affidano a ottobre e dicembre le maggiori probabilità di non chiudere l’anno con il pesante defit idrico attuale, che affligge molte regioni d’Italia.

Noi possiamo solo incrociare le dita affinché il prossimo sia un autunno proficuo in termini di apporti pluviometrici, senza augurarci compensazioni ed eccessi così drastici da ingenerare più danni che benefici. Dopo un’estate così calda, e dati gli straordinari accumuli di energia che un Mediterraneo così caldo tratterrà a lungo nelle sue acque, è chiaro che tale surplus di calore potrebbe essere agevolmente speso dalle prime infiltrazioni fresche stagionali per trasformare delle normali situazioni perturbate in fenomeni anche estremi, quando non devastanti. Preferiremmo davvero farne a meno.

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