Il balletto dei modelli matematici nel corso degli ultimi giorni è stato a dir poco estenuante. Come sempre, quando si tratta di moti antizonali (ossia di situazioni che non seguono il normale andamento ovest-est, tipico della Forza di Coriolis, imposta dalla rotazione terrestre), non è facile individuare né i tempi né i modi e né i luoghi esatti attraverso i quali si manifesteranno concretamente le irruzioni di aria fredda in moto retrogrado verso la nostra penisola.
Si perché di questo stiamo parlando. Tra poco più di 48 ore avverrà l’impensabile, rispetto alla stasi atmosferica di questi ultimi giorni, all’apparente Primavera che sembrava essersi di soppiatto insinuata, nell’Inverno e all’inusitato e strabordante dominio di alta pressione, che governa sostanzialmente tutta l’Europea.
Ed invece, proprio lui, il gran dominatore meteo del continente di questi ultimi giorni, il mastodontico Anticiclone europeo, gonfiato ulteriormente dalla spinta calda in quota del getto subtropicale, assumerà a breve una forma molto più stretta e allungata da sud-ovest a nord-est, che lo metterà in netta difficoltà sul suo fianco destro, il bordo est della struttura anticiclonica. Come una lama nel burro, pertanto, aria gelida di origine artico-russa s’incuneerà repentinamente da nord-est a sud-ovest raggiungendo anche l’Italia centro-meridionale, gettando non poco scompiglio nelle attualmente placide acque mediterranee.
Il nocciolo freddo in quota (vedi carta sopra), come un bolide, si sposterà con moto velocissimo ed in senso retrogrado dal comparto Carpatico-Danubiano verso lo Ionio, avvolgendo tra le sue spira cicloniche già entro sabato anche parte del Sud Italia. Si avranno riflessi anche al suolo con la probabile formazione di un minimo barico in approfondimento nel corso della stessa giornata di sabato tra le isole greche e lo Ionio settentrionale, generando localmente una situazione favorevole ad intense precipitazioni, sebbene di breve durata.
Si tratterà, difatti, almeno per una prima parte di questa offensiva invernale, di una fase perturbata della durata di non oltre 24/36 ore, ma sarà sufficiente per lasciare il segno, innanzitutto con il drastico e repentino crollo delle temperature (vedi carta sopra), poi con il fortissimo vento di Grecale, a cui si assoceranno delle intense mareggiate sul basso Adriatico e sullo Ionio, ed infine con delle nevicate che sabato potrebbero investire a tratti gran parte della Puglia centro-meridionale anche lungo le coste.
Domani si potrà scendere più nel dettaglio, considerata la scadenza previsionale più ravvicinata, ma al momento la complessità della situazione suggerisce, da un lato, di prepararsi comunque al peggio, ma dall’altro di essere ancora prudenti nel non convertire in un’allerta vera e propria la probabilità crescente di una seria sfuriata del Generale Inverno.
Come più volte si è scritto in questa sede, pur tra le mille difficoltà di una previsione che non è mai facile in questi frangenti e soprattutto per il nostro settore, di una cosa si era – e si è – certi: l’Inverno ha ancora molte cartucce da sparare e il primo dei suoi colpi è già in canna.