Ci siamo. Siamo alla vigilia di un netto cambiamento delle condizioni meteo. Oggi sarà l’ultima giornata di gradevolezza climatica con caldo moderato, ancora ben sopportato dalla maggior parte delle persone. Le temperature non andranno oltre i 30 gradi e la ventilazione settentrionale si premurerà di opporre un baluardo alla minaccia africana, che ormai incombe.
Da domani non sarà più così. I venti settentrionali perderanno d’importanza e, se tutto va bene, la relativa gradevolezza legata ad un po’ di ventilazione potrà essere percepita solo lungo le coste per effetto di una leggera brezza di mare durante le ore centrali della giornata. All’interno, invece, il sole picchierà duro, la ventilazione diverrà via via più scarsa o insignificante, l’umidità crescerà e soprattutto la compressione dell’aria, indotta dall’avanzata dell’Anticiclone africano, comporterà un progressivo aumento delle temperature e, contestualmente, un netto peggioramento delle condizioni di vivibilità.
L’enorme e potente bolla di aria calda in quota di matrice subtropicale, infatti, determinerà nel corso dei prossimi giorni quella che sarà etichettata come la “Seconda onda di calore” di questa strana estate, partita male e in ritardo, ma che ora sembra volersi mettere in careggiata mediante un’”ottima” (per modo di dire) performance dell’Anticiclone africano.
Saranno perciò giorni difficili, con temperature elevatissime, che da mercoledì potranno già superare i 35°C, ma che per giovedì e venerdì sfioreranno i 40°C, complice anche l’attivazione di correnti meridionali, che spesso risulteranno “di caduta”, aggravando la tipica compressione dell’aria nei regimi anticiclonici. Forse quel che è peggio è che, a partire dalla notte tra mercoledì e giovedì, le temperature notturne faranno fatica a scendere sotto i 30 gradi, comportando così un continuo accumulo di calore nelle nostre abitazioni difficile da smaltire.
A condizioni climatiche estreme – come temperature molto elevate, umidità in eccesso rispetto ai valori termici o carenza di ventilazione – è associato il disagio bioclimatico. Questo fattore può rappresentare un rischio per la salute della popolazione, soprattutto per le persone con difficoltà nella termoregolazione fisiologica o con ridotta possibilità di mettere in atto azioni protettive. Il corpo infatti si raffredda sudando, ma in certe condizioni fisiche e ambientali questo non è sufficiente. Se, ad esempio, l’umidità è molto elevata, il sudore non evapora rapidamente e il calore corporeo non viene eliminato efficacemente. Un’esposizione prolungata a temperature elevate può provocare disturbi da lievi, come crampi o svenimenti, a gravi, come congestione, colpo di calore, disidratazione. Condizioni di caldo estreme, inoltre, possono determinare un aggravamento delle condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti; pertanto, è ovvio – quantunque non superfluo – ricordare le regole base che dovrebbero valere per tutti, soprattutto per le fasce deboli della popolazione, quali bambini, anziani, malati: bere molta acqua, non esporsi al sole nelle ore più calde della giornata, vestirsi con abiti leggeri, preferibilmente di colore chiaro e di fibra naturale, mangiare moderatamente e preferibilmente cibi leggeri e ricchi di acqua e sali minerali, come frutta e verdura. Se possibile, infine, tenere l’aria condizionata a non meno di 25°C, e non solo per questioni di ordine economico/ambientale, ma soprattutto per evitare pesanti sbalzi termici, molto nocivi per il corpo umano.
Infine, la regola di fondo: armarsi di tanta pazienza e cercare di non sclerare facilmente.