Questa prima tranche primaverile non sta tradendo le attese e si sta manifestando con le peculiarità tipiche dei periodi di transizione. Sì, perché – non dimentichiamolo – primavera, almeno fino alla seconda decade di aprile compresa, non è quasi mai sinonimo di belle giornate tiepide e stabili ma, al contrario, si caratterizza per forti contrasti e tanta tanta variabilità.
Stiamo sperimentando ampiamente questo assunto proprio in questi giorni, con un’alternanza spiccata tra giornate soleggiate ed anche miti e fasi ventose e a tratti anche fredde (come quella odierna), passando anche per qualche ora di tempo perturbato (come la giornata di ieri), con fenomeni che localmente iniziano a presentare anche i caratteri tipici della stagione calda, come forti rovesci e temporali.
In realtà, in riferimento ai fenomeni d’instabilità manifestatisi ieri mediante rovesci temporaleschi di tipo anche grandinigeno (si veda l’area compresa tra Turi e Sammichele di Bari), possiamo dire di essere stati fortunati, considerato che il piccolo ma insidioso fronte temporalesco, transitato poco dopo mezzogiorno sul nostro settore, ha arrecato diversi danni all’agricoltura a pochi passi da Castellana, peraltro in un territorio fortemente vocato alla cerasicoltura, come quello interessato ieri dalla grandine.
Ora, guardando un po’ al futuro, speriamo che i prossimi “attacchi” perturbati – già in vista – non assumano caratteristiche tali da mettere a repentaglio ancora il settore agricolo.
Dopo la sventagliata fredda di oggi, domani ci aspetta un giovedì tranquillo e ampiamente soleggiato, ma con rischio di ulteriori (questa volta) lievi brinate nella notte e al primissimo mattino, seguito poi da un nuovo peggioramento delle condizioni atmosferiche, che prenderà forma venerdì e si concretizzerà da sabato a martedì 20 aprile, ma che vedrà quanto meno un andamento termico in controtendenza, con un generale surriscaldamento dell’aria di almeno 3 gradi durante i valori massimi diurni e di almeno 4 gradi in quelli minimi.
Più nel dettaglio, si tratterà di una rotazione e del successivo scivolamento verso il Mediterraneo centrale di un’area depressionaria piuttosto ostinata, che insisterà sull’Italia per più giorni e genererà su gran parte d’Italia condizioni di tempo quanto meno instabile, se non a tratti e localmente anche perturbato.
I maggiori effetti sul nostro settore si avvertiranno soprattutto nelle giornate di sabato e lunedì, senza contare comunque che avremo prodromi già venerdì e probabili strascichi fino al 21 aprile.
Nei prossimi giorni si avrà modo di dettagliare approfonditamente le fasi di questo cambiamento, cercando soprattutto di comprendere i risvolti che potrebbero scaturire dalla formazione di depressioni al suolo in grado di determinare una fenomenologia potenzialmente pericolosa.