La continua presenza di una forte anomalia barica negativa, attiva soprattutto tra Francia, Spagna e Italia settentrionale, continua a determinare condizioni di tempo perturbato e freddo su molte regioni dell’Europa occidentale e centrale, oltre che su parte d’Italia (nord e alture del centro in primis). Sul nostro settore, al contrario, per effetto della circolazione di ritorno di aria decisamente più temperata e soltanto a tratti instabile da sud-ovest si alternano giornate di tempo discreto e dal clima gradevole ad altre più fredde, moderatamente perturbate e mediamente ventose.
Nel corso dei prossimi due o tre giorni un ulteriore spostamento verso est dell’area ciclonica che sta investendo l’Europa occidentale determinerà un peggioramento delle condizioni atmosferiche su buona parte d’Italia, prima di un temporaneo arretramento della stessa verso nord (vedi carta animata delle anomalie bariche sopra).
Per quel che riguarda il nostro settore, un peggioramento più marcato non si registrerà prima della fine del giorno festivo dell’Epifania. Nel frattempo, dopo gli ultimi disturbi in atto questa mattina, potremo tornare a godere di tempo più stabile e con ampie schiarite sin dal pomeriggio odierno e per almeno 36 ore. Avvertiremo un po’ di freddo umido, che peraltro domattina sarà responsabile anche della formazione di probabili estese brinate nelle campagne e nelle aree più fredde del comprensorio castellanese, con minime che localmente potrebbero avvicinarsi agli 0°C (vedi Canale di Pirro), ma di giorno almeno il sole riuscirà a stemperare un po’ l’aria.
Tra mercoledì sera e giovedì anche dalle nostre parti il tempo volgerà al brutto. Torneranno ad accelerare i venti meridionali, aumenterà la nuvolosità e giungerà anche qualche moderata pioggia, che dovrebbe estendersi, anche se con diverse pause asciutte, anche ai due giorni seguenti (venerdì 8 e parte di sabato 9).
Persistono molti dubbi ed un ampio ventaglio di scenari meteo, che dal 10 gennaio in poi mostrano i diversi modelli matematici. Tra le svariate ipotesi anche quella dei probabili effetti in troposfera (nella porzione di aria in cui si sviluppano i fenomeni atmosferici che ci interessano e determinano il tempo che fa, ossia nella fascia sferoidale aeriforme dell’atmosfera terrestre che si trova in basso a diretto contatto con la superficie terrestre) di uno straordinario riscaldamento in stratosfera (ossia, nella regione dell’atmosfera compresa tra 15 e 60 km dal suolo), che i più affezionati lettori di Meteo Castellana hanno già imparato a conoscere col nome di “Stratwarming”.