Gelo russo, il nucleo principale ci scanserà, ma il freddo arriverà comunque e poi anche tanta pioggia

Dalle ultime interpolazioni meteo si sono sostanzialmente ridotti al minimo i margini di dubbio circa la prevista irruzione d’aria fredda dall’Artico russo, in arrivo a partire da domani sera cominciando dal Nord-Est d’Italia e dall’alto e medio Adriatico.

Il vortice depressionario, che catapulterà il grande freddo invernale tardivo dal grande nord della Russia fin sul nostro versante adriatico, sbarcherà entro lunedì mattina sul territorio italiano, ma impatterà in modo diretto con il suo carico di neve, venti di Bora e freddo intenso solo sulla parte centro-settentrionale dell’Italia, lasciando ai margini il sud e completamente a secco (in termini di freddo) la Sicilia. Difatti, giunto sul comparto centro-settentrionale adriatico, il vortice ciclonico continuerà, smorzandosi gradatamente, a viaggiare in modo retrogrado verso ovest, per poi “colare” verso il Mediterraneo occidentale, senza invece scendere direttamente verso il sud peninsulare, almeno con il suo nucleo più gelido.

Questa propulsione in senso retrogrado e la rotazione ciclonica che assumerà la struttura depressionaria determineranno, tuttavia, un effetto – per così dire – collaterale, che – questo sì – ci riguarderà in modo più che diretto e che invertirà comunque la tendenza meteo registrata sin qui dall’inizio di questo brutto 2020. Difatti, la struttura barica che andrà configurandosi genererà un’acuta fase ciclogenetica sul basso Mediterraneo, che vedrà il rapido approfondimento di un minimo di pressione, in posizionamento sul basso Tirreno, in grado di attivare frequenti e copiose precipitazioni, accompagnate da un richiamo di correnti orientali (ma con una buona parte di componente sciroccale), che favorirà la rapida risalita della quota neve dai 4-500 metri di altitudine di martedì mattina agli oltre 1.000 metri di giovedì.

Pertanto, la fase acuta di freddo, per quel che riguarda il nostro settore, riguarderà in particolare il periodo tra lunedì sera e mercoledì mattina, con martedì come giornata più fredda nelle ore diurne (non oltre 5/6°C di massima) e l’alba di mercoledì con minime che potrebbero scendere anche di qualche grado sotto lo zero.

La neve? Nulla per noi! Quando arriveranno le occasioni per precipitazioni (domenica sera/notte – prime ore del mattino di lunedì) l’aria non sarà ancora sufficientemente fredda per produrre nevicate fino a quote di bassa collina, mentre da mercoledì (dal tardo mattino in poi), quando giungerà la fase di maltempo più acuta, l’aria si scalderà rapidamente soprattutto per effetto della componente umida e via via più mite in risalita da sud-est. In questa fase, almeno all’inizio è possibile che si verifichino nevicate cosiddette “da addolcimento” sulle alture murgiane più elevate, ma soprattutto sul sub-Appennino Dauno, sul Gargano e in generale sull’Appennino centro-meridionale.

Insomma – a meno di stravolgimenti della ultim’ora – sarà ancora un’occasione perduta per la neve dalle nostre parti, ma un guadagno per precipitazioni consistenti in grado di compensare il deficit idrico dell’inverno appena trascorso e di offrire un contributo alla pulizia dell’aria e delle strade.

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