Mentre all’inizio della scorsa settimana vivevamo una situazione estrema di tipo invernale, all’inizio di questa, nonostante che il tempo non sia di certo buono e neppure discreto, siamo pienamente immersi in una configurazione barica (come impianto e collocazione geografica delle diverse figure bariche) tipicamente primaverile.
Difatti, dalla retrogradazione di masse d’aria d’origine artico-siberiana, siamo passati ad un afflusso temperato, umido e a tratti instabile di aria marittima proveniente dalle medie latitudini oceaniche, a cui nei bassi strati spesso s’interpone un flusso di correnti al suolo di tipo sciroccale.
Insomma, il Vortice Polare più compatto ha prodotto una normalizzazione del flusso con deboli ondulazioni zonali (da ovest a est) che trasportano masse d’aria, che sul nostro territorio soltanto a tratti sono foriere di qualche pioggia mentre molto spesso risultano apportatrici di molte nubi e di altrettanta umidità.
Da questa situazione non ne usciremo prima di giovedì, quando l’approfondimento in Atlantico di una bassa pressione (vedi animazione carte in basso) produrrà -di riflesso sul comparto italo-mediterraneo- un aumento di pressione a tutte le quote, con conseguente stabilizzazione atmosferica e incremento delle temperature.
Pertanto, dopo questa prima parte della settimana ancora molto umida e temporaneamente grigia e piovosa, passeremo a quella fase di anticipo primaverile, già prevista la scorsa settimana, che potrebbe celare l’intenzione di marzo di voler tagliare completamente i ponti con la stagione invernale, malgrado il fidarsi di un mese così “volubile” -il più pazzerello dell’anno- può risultare un atto di fiducia mal riposto.