In questo primo giorno della lunga e intensa terza ondata di calore stagionale, il nostro settore è ricompreso – in termini di disagio bioclimatico (per dirla in breve, la misura della sopportabilità del caldo) – ancora in area “arancione” (caldo intenso e afoso, ma su valori ancora relativamente accettabili). La massima è stata di 33.6°C, ma, con un tasso di umidità mai sceso sotto il 43% e con picchi notturni oltre l’80%, è chiaro che l’afa si è sentita eccome.
Purtroppo, però, in termini di vivibilità bioclimatica nelle prossime 48 ore la situazione è destinata a peggiorare. Lo testimoniano graficamente anche le carte sotto riportate, che domani ci vedono in area “rossa” (caldo afoso particolarmente intenso e molto poco sopportabile), ma che sabato ci inseriscono nell’area “viola” (caldo insopportabile, molto afoso, con elevato rischio di colpi di calore).
Tra domani e dopodomani sarà, pertanto, un crescendo di cappa asfissiante e sgradevole sensazione di afa causate dall’ulteriore risalita delle temperature, con picchi di 36°C, a cui non corrisponderà una compensativa e congrua discesa del tasso di umidità.
Andrà probabilmente meglio per domenica e lunedì, quando perderemo un paio di gradi e avvertiremo un, seppur minimo, sollievo dalla grande calura.
Come anticipato già ieri, però, si tratterà di una relativa parentesi di minore sgradevolezza climatica a cui seguiranno altri (forse numerosi) giorni di sofferenza da caldo intenso e afoso.
La data di cessazione di tali condizioni di tempo bioclimaticamente avverso appare ancora incerta, anche se dal 20 luglio un calo delle temperature sia comunque riscontrabile nelle analisi comparate delle isolinee a 1.500 metri di altitudine (immagine sotto). Il problema è che, se dovessero aver ragione della loro proiezione alcuni dei modelli che pongono ancora le loro isolinee sopra i 23°C (parliamo sempre di temperature a circa 1.500 metri di altitudine, che alle nostre altitudini basso collinari o in pianura si traducono in almeno 33/34°C), è chiaro che l’attenuazione del caldo sarebbe una pura illusione, mentre se ad es. trovasse riscontro nella realtà la proiezione del modello canadese GEM (20°C a 1.500 mt.), allora sì che si potrebbe parlare della fine della terza onda di calore stagionale. Vedremo…