Stiamo entrando nel vivo della Seconda onda di calore stagionale. Fino a ieri il caldo, quantunque già intenso, è stato abbastanza sopportabile, ma da oggi l’Africa impera e la colonnina di mercurio non si è “intimorita” nel superare la tacca dei 35 gradi già a mezzogiorno, lasciando presupporre che nel pomeriggio la massima potrebbe anche superare i 37°C.
È l’effetto del potente Anticiclone di matrice subtropicale che, com’era nelle attese, sta infuocando gran parte delle nazioni che si affacciano sul Mediterraneo, Italia in primis.
Ma ecco qualche numero relativo a questa ondata di calore.
Il “peso” di questo anticiclone è misurato dai parametri meteorologici seguenti:
- Geopotenziale a 500 hPa (ectoPascal)
Il geopotenziale è il lavoro (sforzo) che occorre per poter vincere la forza di gravità e spostare verso l’alto, ad una determinata altezza, una massa d’aria unitaria. Risulta essere nullo, per convenzione, al livello del mare. Maggiore sarà il lavoro (lo sforzo, per l’appunto) che dovrà fare l’aria per sollevarsi, maggiore sarà il valore del geopotenziale; minore sarà il lavoro, minore sarà il suo valore. Come logica conseguenza, in condizione di elevato sforzo dell’aria a sollevarsi (alti geopotenziali) avremo compressione verso il basso dell’aria stessa e inibizione della dinamicità (vorticità) atmosferica, nonché inibizione della formazione di nubi per il mancato sollevamento di aria umida dai bassi strati in quota. Al contrario, in condizione di basso sforzo dell’aria a sollevarsi (bassi geopotenziali), avremo decompressione dell’aria e facilità della stessa a spostarsi verso l’alto, innescando dinamicità atmosferica (vorticità) e formazione di nubi per sollevamento di aria umida dai bassi strati in quota.
Normalmente, il valore di 500 hPa si trova a 552 decametri (5.520 metri), ma può essere compreso mediamente tra 480 (nelle aree polari e subpolari) e oltre 600 (nelle fasce tropicali). Attualmente, tale valore è posizionato a 593 hPa. È inutile aggiungere che siamo quasi a fondo scala, ossia ad un valore altissimo, che ben evidenzia e sottolinea quanto è potente l’Anticiclone che ci sta interessando.
Ciò che è peggio, tuttavia, è che secondo le indicazioni del modello americano GFS, il prossimo 17 luglio quel valore di 600 decametri di geopotenziale potrà essere sfiorato o raggiunto.
- Geopotenziale e temperature a 850 hPa
Mediamente, questa pressione viene registrata ad una quota di circa 1.550 metri sul livello del mare, un livello altimetrico al quale la temperatura non risente quasi per niente dell’alternarsi del giorno e della notte e che pertanto viene presa in considerazione per individuare le avvezioni fredde o le invasioni calde, al netto del soleggiamento diurno.
In questo periodo, mediamente, le temperature a 850 hPa sul nostro territorio sono di circa 17°C ed invece attualmente l’isoterma di 850 hPa misura oltre 22°C e si ritrova a circa 1585 metri.
Ed anche per questo parametro, il peggio deve ancora venire. Tra i modelli matematici che descrivono l’evoluzione termica a questa quota di riferimento non è difficile riscontrare per i prossimi giorni una previsione di valori che supera i 26°C, un valore che, riportato al livello del mare (per conoscere quanto caldo farà nelle aree in cui viviamo), ci permette di prevedere temperature massime sostanzialmente prossime, se non a tratti superiori, ai 40 gradi.
Thom's Discomfort Index (TDI) Il "Thom's Discomfort Index", più semplicemente "Indice di Thom", è uno strumento molto utile per quantificare il disagio biometeorologico dovuto a condizioni meteo caldo-umide. L'"Indice di Thom" per il disagio climatico è uno dei migliori indici di stima della "temperatura effettiva", definita come la combinazione dell’effetto di temperatura, umidità e movimento dell’aria sulla sensazione di caldo o freddo percepita dal corpo umano. Tiene conto della temperatura di bulbo umido e di quella di bulbo asciutto (in luoghi ombreggiati e protetti dal vento).L'"Indice di Thom" descrivere le condizioni di disagio fisiologico causate dal caldo-umido e può essere utilizzato in un intervallo di temperature comprese tra 21°C e 47°C. TDI < 21 Benessere 21 < TDI <= 24 Meno del 50% della popolazione prova un leggero disagio 24 < TDI <= 27 Oltre il 50% della popolazione prova un crescente disagio 27 < TDI <= 29 Gran parte della popolazione prova disagio e un significativo deterioramento delle condizioni psicofisiche 29 < TDI <= 32 Tutti provano un forte disagio 32 < TDI Stato di emergenza medica, il disagio è molto forte; elevato il rischio di colpi di calore
I giorni da monitorare con particolare attenzione, specie in riferimento alla pericolosità del disagio bioclimatico indotto dall’afa sulle fasce deboli della popolazione sono: domani (giovedì 13 luglio, probabilmente la giornata peggiore con rischio del raggiungimento dei 40 gradi) e le giornate di domenica 16, lunedì 17 e martedì 18, giorni di forte stress per il corpo umano con seri rischi in caso di “avventatezze” (chi uscirà a fare jogging tra le 9 e le 20, chi si esporrà direttamente al sole, chi non berrà in modo adeguato, chi farà sforzi fisici notevoli all’aperto, e via dicendo). Andrà leggermente meglio, almeno in termini di temperatura assoluta (al netto delle condizioni di disagio causate dall’afa) tra venerdì e sabato, con temperature che dovrebbero attestarsi sotto i 35°C.
Infine, non è dato sapere con una certa affidabilità quando questa lunga ed estenuante ondata di calore cesserà, considerato che l’autorevole modello europeo ECMWF (al contrario del modello americano GFS) non interrompe, ma, anzi, rafforza e allunga questa fornace fino a gran parte della prossima settimana.