Dopo la validazione dei dati relativi ai mesi di dicembre 2023 e gennaio e febbraio 2024 (il periodo preso in considerazione dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale per la valutazione dei dati consuntivi dell’Inverno 2023-2024), ecco le risultanze e le considerazioni che riguardano il nostro territorio.
L’Inverno 2023/24 è stato il terzo inverno più caldo di sempre (perlomeno dal 1958, data a partire dalla quale si rilevano dati scientifici certificati per Castellana Grotte). Con una media di 10.18°C, la stagione da poco trascorsa si è discostata dalla media storica (7.78°C) di ben +2.4°C, un valore che ben evidenzia quanto quest’ultimo inverno sia stato nella sostanza quasi del tutto assente.
Il quasi è dovuto a quell’unica ondata di freddo relativo che si è presentata tra gli ultimi giorni di gennaio e i primi giorni di febbraio e che ha fatto registrare in due occasioni (il 30 e il 31 gennaio) valori minimi sottozero (rispettivamente -1.0 e -1.1°C).
Complessivamente, si è trattato del classico “Anno senza Inverno”, ossia di quella fase meteo in cui non solo sono mancate le normali occasioni per durature e copiose precipitazioni, ma sono risultate del tutto assenti le ondate di freddo, tanto quelle di origine polare (da nord, ossia dal Circolo Polare Artico o dal comparto alto scandinavo) quanto quelle di origine continentale (da nord-est o da est, ossia gli afflussi gelidi che scaturiscono dal comparto russo-siberiano o le classiche retrogressioni fredde provenienti dalle Regioni carpatico-danubiane o balcaniche).
A conferma di ciò, le due occasioni di fine gennaio in cui il termometro è andato sottozero si sono verificate non in costanza di un afflusso freddo diretto attribuibile ad una di queste due fattispecie, ma per effetto della subsidenza anticiclonica. D’inverno, infatti, quando la pressione è molto alta l’aria fredda ristagna nei bassi strati e non essendoci ostacoli (come la nuvolosità) alla dispersione del calore accumulatosi durante il giorno per via del soleggiamento, si verifica un forte “irraggiamento”, cioè una facile e rapida perdita di calore che consente alla colonnina di mercurio di scendere di diversi gradi durante le ore non assolate fino al momento in cui il sole non torna sopra l’orizzonte.
Infine, quanto all’aspetto pluviometrico, l’Inverno 2023/24 è stato piuttosto siccitoso, con una cumulata complessiva di 164.4 mm. su di un totale complessivo medio stagionale di 217 mm. È, cioè, mancato all’appello il 24.2% della pioggia che usualmente cade nella stagione fredda, e pertanto quest’inverno si è posizionato al 49° posto, su 65 anni presi in considerazione, tra le stagioni più piovose, anzi, avrebbe più senso specificare al 17° posto tra le stagioni meno piovose.