Il bilancio del primo mese del 2020 si apre con un nuovo record assoluto. Gennaio non è mai stato così avaro di piogge. Dal 1923, anno a partire dal quale si rilevano dati scientifici di tipo pluviometrico su Castellana, non si era mai verificato che la piovosità di uno di quelli che sarebbe dovuto essere (in teoria) uno dei mesi più piovosi dell’anno dalle nostre parti risultasse addirittura il meno piovoso da almeno 97 anni.
Con i suoi soli 7.5 mm. di pioggia accumulati (scarto del -88.8%), gennaio 2020 sorpassa anche quelli che finora erano ritenuti i gennaio neri dal punto di vista pluviometrico, quelli del 2000, del 1992 e del 1990, che rispettivamente hanno totalizzato 10.6, 12 e 15 mm. di pioggia.
E ciò che rende ancor più preoccupante questo dato è la prosecuzione anche nel corrente mese di febbraio di questa tendenza siccitosa d’inizio d’anno. Fino ad oggi, nella prima metà di febbraio, nel pluviometro di quest’altro mese “forte” per il contributo di pioggia che fornisce statisticamente sul nostro territorio (fornisce mediamente oltre il 10% dell’intero quantitativo annuo di pioggia), ci sono solo 9.4 mm. d’acqua, con uno scarto mensile di quasi il 70%!
Tornando a gennaio, tuttavia, non è solo quella pluviometrica l’anomalia registrata. Dal punto di vista termico, il primo mese del 2020 segna una media delle temperature di 8.8°C (4.3 per le minime e 13.2 per le massime), con un’anomalia atermica di +1.25°C.
Tutta colpa dello strapotere del Vortice Polare sulla parte settentrionale del continente e del conseguente predominio sull’Europa meridionale di potenti ed ingombranti anticicloni mangia-nuvole e perciò anche mangia-Inverno.