I periodi di transizione stagionale sono come un parto. Quasi sempre avvengono in quel naturale travaglio che la Natura pone in essere prima di generare una nuova vita, nel nostro caso una nuova stagione: la primavera.
Il marzo instabile e (forse) l’ultimo sussulto invernale
Ed è per questo che marzo rappresenta il punto di congiunzione, assai instabile, tra gli ultimi tentativi dell’Inverno di agevolare le incursioni fredde dal nord dell’emisfero verso le regioni temperate e le prime occasioni che la nuova stagione intraprende per far giungere all’estremo nord l’aria più calda che gravita tra l’Equatore e la fascia tropicale.
Proprio in questi giorni stiamo vivendo uno di questi “travagli” naturali di passaggio stagionale. Dagli oltre 20 gradi raggiunti sabato scorso e determinati da un’intensa Sciroccata, da domani a giovedì saremo invece alle prese con un sussulto invernale di tutto rispetto che ci farà avvertire un po’ di quei brividi che solo per limitatissimi periodi abbiam vissuto nella stagione, che si chiuderà in senso astronomico il prossimo giovedì.
Alla ricerca del nuovo equilibrio
Il lavorio di Madre Natura, che porterà solo col tempo a far prevalere la bella stagione, si compie attraverso i numerosi tentativi di trovare il nuovo equilibrio termico che la mutata posizione del Sole – il vero motore del clima – rispetto al nostro orizzonte impone. Dalla data del Solstizio di dicembre a oggi la nostra stella principale si è elevata rispetto all’orizzonte di quasi 25 gradi e i suoi raggi incidono in modo più diretto e per oltre 2 ore e tre quarti in più rispetto al 21 dicembre.
Il passaggio tra semestre chiaro e semestre scuro. La spartizione oraria dell’Equinozio
Al ritmo di crescita della durata delle ore di luce di quasi 3 minuti al giorno (tra alba sempre più precoce e tramonto sempre più ritardato), oggi siamo giunti alla fatidica soglia che divide in due l’anno tra il semestre chiaro (la stagione autunno-invernale in cui a prevalere sono le ore in cui il sole è sotto l’orizzonte) e il semestre scuro (la primavera e l’estate, le stagioni durante le quali la durata delle ore in cui il sole è sopra l’orizzonte è maggiore di quelle in cui è sotto tale linea).
Il passaggio tra i due semestri è rappresentato proprio dalla linea degli equinozi: quello di Primavera, che segna la prevalenza del giorno sulla notte, e quello d’Autunno che, viceversa, decreta il nuovo predominio da parte della notte sul giorno. Nel mezzo, teoricamente, ci sarebbe proprio il giorno dell’Equinozio (sia quello di marzo che quello di settembre) in cui non vince nessuno, né il giorno né la notte, poiché entrambi si dividono equamente (12 ore per ciascuno) la durata complessiva delle 24 ore giornaliere.
Di qui l’origine etimologica dello stesso termine “Equinozio” = aequinoctium, dal latino aequus «uguale» e nox «notte», quindi notte perfettamente uguale al giorno in ogni punto della superficie terrestre.
Questa “Terra di nessuno”, che divide il semestre “scuro” da quello “chiaro”, in concreto, tuttavia, si verifica prima della data dell’equinozio per via della rifrazione atmosferica e della dimensione apparente del Sole.
Rifrazione atmosferica: La luce solare, attraversando l’atmosfera terrestre, viene deviata, facendo apparire il Sole leggermente sopra l’orizzonte anche quando geometricamente sarebbe già sotto. Questo effetto allunga la durata della luce diurna, anticipando il momento in cui il giorno diventa più lungo della notte.
Dimensione apparente del Sole: Quando consideriamo il sorgere e il tramontare del Sole, non ci basiamo sul centro del disco solare, ma sul suo bordo superiore. Questo significa che il Sole risulta visibile un po’ prima di quando il suo centro geometrico sorgerebbe e un po’ dopo che il suo centro geometrico sarebbe tramontato, allungando ulteriormente il periodo di luce.
L’anticipo dell’equilibrio
Questi fattori fanno sì che la soglia tra semestre chiaro e semestre scuro cada qualche giorno prima dell’equinozio astronomico. E difatti, quel giorno è proprio quello odierno, che cade tre giorni prima del momento in cui l’asse terrestre è perfettamente perpendicolare ai raggi solari e che dà l’avvio ufficiale (in senso astronomico) all’Equinozio di Primavera.