Alle schiarite mattutine, sulla Puglia centrale sta facendo seguito in queste ore un considerevole aumento della nuvolosità causata dalla presenza in quota di aria più fredda ed umida (cavo d’onda depressionario), che è in grado di attivare nubi termoconvettive grazie anche al contributo di calore dal basso indotto dalla radiazione solare.
Ed è per questo che nelle ore pomeridiane, le più calde della giornata, sarà più facile scorgere l’ingrossamento di nuvoloni, che da semplici batuffoli diverranno rapidamente degli addensamenti cumuliformi sempre più minacciosi. Ed è altrettanto scontato, pertanto, prevedere anche che a tali addensamenti nuvolosi si associno precipitazioni anche a carattere di rovescio e/o di temporale, malgrado l’esatta collocazione delle aree maggiormente a rischio di tali fenomeni sia poco prevedibile nel dettaglio.
Ad ogni modo, questa nuova caratteristica meteo ci farà compagnia ancora per un bel po’. Domani sarà la giornata peggiore, specie considerando che nuovi apporti d’aria fredda, umida ed instabile raggiungeranno il nostro comparto e determineranno una fenomenologia più diffusa e talora anche più intensa.
Le temperature – già calate di molti gradi e ora assestate ben al di sotto della media stagionale, dopo aver raggiunto nei giorni scorsi addirittura valori di 12°C superiori alla media del periodo – seguiteranno a scendere per altre 24 ore, attestandosi per domani su valori sostanzialmente di fine inverno.
Solo per sabato, contestualmente ad un temporaneo rialzo della pressione, è atteso anche un moderato rimbalzo termico, che tuttavia sarà presto ridimensionato da una nuova riacutizzazione dell’instabilità atmosferica tra sabato pomeriggio e domenica mattina.
Si sarà già capita l’antifona: anche per il weekend non si attende un netto e definitivo passo in avanti rispetto all’attuale situazione. Troverà, invece, spazio la prosecuzione di un tipo di tempo squisitamente marzolino che cancellerà rapidamente la voglia di mare e di passeggiate vissuta nei due passati fine settimana. Si spera soltanto che fino al 26 (data di inizio della “festa grande” castellanese) emerga qualche elemento che sia in grado di rassicurarci almeno un po’.