La destrutturazione dell’Anticiclone europeo e il ritorno del Flusso atlantico. Quali le conseguenze per noi?

Tra oggi e domani ed anche, dopo la pausa del weekend imposta da una debole curvatura ciclonica in transito sulle nostre teste, per alcuni giorni della prossima settimana, il tempo assumerà delle caratteristiche simil-primaverili anche sul nostro settore, dopo che il nord Italia invece è da giorni già alle prese con un nettissimo anticipo di primavera.

Da cosa dipenderà il nostro anticipo di Primavera?

Al contrario di ciò che si potrebbe essere indotti a pensare, non è affatto la straordinaria performance dell’Anticiclone europeo, più forte che mai, a determinare sul nostro settore un tipo di tempo più stabile e più caldo. Anzi, finora, proprio la sua posizione decentrata (rispetto al nostro territorio) in mezzo al nostro continente ha favorito sulla Puglia le incursioni di aria fredda, che ad inizio settimana hanno persino consentito la retrogressione fredda da est in scorrimento lungo il bordo orientale della suddetta area anticiclonica.

Quel che sta per accadere nel breve e medio termine invece sarà in parte causato proprio dall’ormai imminente destrutturazione dell’Anticiclone europeo e dalla contestuale riconquista, da parte delle correnti atlantiche, dell’Europa. Sarà infatti proprio il Flusso ondulato, più temperato ed umido, di provenienza oceanica a permettere alla Primavera un affaccio privilegiato sul nostro sud Italia.

Quando il flusso oceanico risulta poco ondulato e riesce a disporre mediamente da ovest le correnti in quota, sull’Italia è più facile riscontrare, specie sui settori adriatici del sud, un tipo di tempo abbastanza stabile e prevalentemente soleggiato, oltre che più caldo della norma. Come anzidetto, infatti, se si eccettua l’arrivo di transitoria nuvolosità nel corso di sabato, con poche e deboli piogge, attese più che altro nel corso della tarda notte e delle prime ore della mattina, per il resto a prevalere saranno il bel tempo e l’aria mite.

Quando si registrerà una sorta di incagliamento del Flusso atlantico ad ovest del continente, solo allora si metteranno in moto, dapprima le correnti umide sciroccali di richiamo e dopo il ritorno a condizioni di tempo più instabile e più freddo.

Quando ciò potrebbe accadere?

La maggior parte delle carte meteo a nostra disposizione intravedono una svolta in questo senso sul finire della prima decade del mese entrante, ma con maggiori probabilità all’inizio della seconda decade di marzo. Fino ad allora la Primavera avrà modo di illuderci che non vi possa più essere spazio per le ritornanti fredde del Generale Inverno. In realtà, tuttavia, basterà una mossa sbagliata dell’Anticiclone delle Azzorre per rimettere in gioco la stanca stagione fredda e per ridarle vigore attribuendole indirettamente nuove chance di colpire anche con una certa veemenza.

Il grande freddo che ancora staziona sul nord America, sul Polo nord e sulle aree russo-siberiane, infatti, è sempre lì e basterebbe uno slancio verso nord dell’alta azzorriana in direzione Regno Unito o Regione Scandinava per stimolare quell’aria fredda a ridiscendere velocemente di latitudine. E più tempo la Primavera permarrà fuori stagione dalle nostre parti, maggiore sarà la quantità di freddo che si accumulerà sul Circolo Polare Artico e, conseguentemente, maggiori saranno le possibilità che, prima o dopo, quel freddo si ridistacchi dalle sue attuali posizioni e sia sballottato qua e là in giro per le medie latitudini. Resterà poi da comprendere se tra le aree più meridionali del nostro emisfero, interessate dal suo passaggio, vi potrà essere o meno anche l’Italia.

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