In un’annata come quella che stiamo vivendo non dovremmo stupirci più di tanto poi se, oltrepassata ormai la metà di giugno, dell’estate vera – quella a cui siamo abituati noi abitanti del sud Italia – non c’è ancora traccia. A quattro giorni dall’avvio ufficiale (in senso astronomico) della bella stagione con il Solstizio d’Estate siamo costretti ancora a convivere con una lunga coda primaverile, che non smetterà di scodinzolare ancora per diversi giorni e che, proprio in coincidenza con il cambio stagionale ufficiale, proverà, più che a fare un passo in avanti, addirittura a farne uno ulteriore indietro.
Ma andiamo per gradi. Al momento siamo ancora inseriti in un canale depressionario che agevola l’inserimento di un flusso di aria umida ed instabile dal medio Atlantico che, soprattutto nelle ore più calde del giorno contribuisce alla formazione di grossi ammassi nuvolosi, i quali poi localmente finiscono per degenerare in temporali. Ne avremo riprova sia questo pomeriggio che domani, malgrado resti assolutamente difficile stabilire con esattezza dove i fenomeni si presenteranno con maggiore concentrazione e dove, conseguentemente, tenderanno a manifestarsi con più veemenza.
Giovedì ci libereremo di questa complicanza al decollo dell’estate, giacché l’approfondimento in Atlantico di una forte bassa pressione tenderà a far risalire dal nord Africa un cuneo stabilizzante di alta pressione. Ciò ci permetterà di godere di un paio di giorni di sole più tenace e pronto a non consentire disturbi nuvolosi di peso e di temperature anch’esse pronte a varcare la soglia dei 25 gradi con una certa facilità. Tuttavia, questo scatto d’orgoglio non durerà più di tanto.
Difatti, tra sabato e domenica proprio l’accelerazione del getto subtropicale verso il nord Europa favorirà uno scompenso barico sul fronte opposto, ossia sull’Europa balcanica e sul Mediterraneo orientale. Questa nuova défaillance dei geopotenziali in quota determinerà di riflesso un nuovo cambiamento del tempo anche sul nostro comparto.
In questo caso si tratterà, più che di instabilità e nuove precipitazioni, di una decisa intensificazione dei venti settentrionali, di annuvolamenti irregolari, di temperature percepite ben più basse dei valori indicati dai termometri (causa vento) e, proprio per i venti a tratti anche forti, di un cospicuo aumento del moto ondoso del tratto di mar Adriatico che bagna la nostra Puglia. Insomma, una nuova pietra d’inciampo sul cammino della bella stagione.