Si apre oggi una settimana decisiva per le sorti dell’Inverno 2022.
Si, perché la stagione fredda si è fin qui palesata in un paio di giorni di pioggia intensa e in qualche giornata di freddo. Nulla di più. Ora, invece, si stanno instaurando delle dinamiche atmosferiche tali da preludere ad una svolta sostanziale delle condizioni meteo-climatiche a partire da venerdì 21 gennaio.
Difatti, l’enorme e forte anomalia barica positiva (anticicloni), che ha caratterizzato il periodo delle feste di fine/inizio d’anno e che si è ripresentata negli ultimi giorni, tenderà da metà settimana a proiettarsi verso l’Atlantico, consentendo al Vortice polare d’impadronirsi del corridoio nord-sud che collega il Circolo Polare Artico al Mediterraneo centro-orientale.
È chiaro che questo percorso verrà sfruttato dalla figura barica, regina dell’inverno, per far tracimare verso sud quell’aria molto fredda stazionante sulla fascia sub-polare del nostro continente e per dar vita a ripetute e più o meno consistenti irruzioni di aria fredda verso l’Europa sud-orientale. Quel che invece resta ancora da definire è:
- l’esatta traiettoria della massa d’aria fredda;
- gli effetti che essa avrà sul nostro territorio in termini di precipitazioni.
Fatta salva la considerazione che il principale obiettivo dell’irruzione d’aria sub-polare è, secondo la prevalente interpretazione dei principali modelli matematici, l’Europa balcanica e quella carpatico-danubiana, va comunque ancora definito se il settore adriatico ne sarà comunque interessato, seppur solo in forma più attenuata rispetto alle altre Regioni dell’Europa orientale, oppure se ne verrà influenzato soltanto in maniera del tutto marginale, con effetti ben più modesti.
Nel primo caso, andranno, con il passare dei giorni, vagliati gli effetti che l’irruzione fredda potrà avere anche in virtù di una possibile ciclogenesi mediterranea (formazione di minimi barici al suolo), con effetti moltiplicatori sulle probabilità che s’instaurino condizioni favorevoli a nevicate di moderata o forte entità, oppure, nel secondo caso, se le eventuali occasioni da neve sulla Puglia debbano, come al momento appare più probabile, essere affidate all’unico e solito processo termodinamico di umidificazione dell’aria (e sua successiva instabilizzazione) al suo passaggio sulle acque più calde dell’Adriatico (Effetto ASE, Adriatic Snow Effect).
Prima di tutto ciò, godremo ancora di tempo prevalentemente stabile e soleggiato (fatti salvi dei temporanei annuvolamenti tra questo pomeriggio e domattina) fino a giovedì, con temperature però già in calo, specie nei valori minimi notturni e primo-mattutini, e con una ventilazione di Maestrale a tratti più sostenuta, soprattutto per domani.
In conclusione, saranno giorni di emozioni accelerate per gli amanti del freddo e della neve, in attesa di scoprire tutti gli aggiornamenti modellistici al fine di sondare se le probabilità di neve per il nostro settore subiranno variazioni in aumento – con trepidante attesa degli eventi – o in diminuzione – con l’innesco della desolante e già più volte patita disillusione. Sì, anche perché se l’impianto di «distribuzione del freddo» che le carte meteo degli ultimi giorni stanno delineando con sempre maggiore insistenza non dovesse realizzarsi neppure questa volta, sarà sempre più difficile sperare che vi siano occasioni ulteriori per un cambio di passo della stagione in corso. La Natura, difatti, è molto pigra nell’individuare strade diverse, o del tutto alternative, da percorrere per perseguire i suoi obiettivi. Un nuovo bluff della modellistica generale non finirebbe solo per afflosciare definitivamente le attese dei cosiddetti “nevofili”, ma potrebbe altresì significare che anche per quest’anno dalle nostre parti non si vedrà nulla di significativo in termini di vero inverno, a meno che non si faccia riferimento ai soliti episodi da finale di stagione, tesi più a far danni all’agricoltura che a dare emozioni o benefici.