Siamo ad uno snodo cruciale di questa stagione invernale. Non è solo il calendario a segnalarcelo (siamo a metà del cammino della stagione fredda), ma sono soprattutto le carte meteo per il medio/lungo termine a porlo chiaramente in evidenza.
Per l’esattezza, di “chiaro” c’è davvero poco, considerato che l’Italia – ed il nostro settore in particolare – potrebbe trovarsi puntualmente nel limbo della sfera d’influenza di due situazioni bariche e termiche molto ben distinte, con l’Anticiclone atlantico pronto a “spanciare” da ovest e a comportarsi, come spesso è accaduto nelle ultime stagioni, come una potente macchina “Scaccia-Inverno”, e il ramo orientale del Vortice polare in versione ben minacciosa sull’Est Europa, ma incerto nel presentarsi in modo compiuto anche sull’Italia.
E la poca chiarezza sull’evoluzione che ci attende soprattutto per la prossima settimana è dovuta non solo alla particolare configurazione barica che si evince dalla maggior parte dei modelli matematici (sempre poco inclini a decifrare le mosse del freddo proveniente da est), ma anche dalle normali, quantunque nette, differenze tra diversi centri di calcolo previsionale e le diverse emissioni di un medesimo modello matematico.
Se a ciò poi si aggiunge anche il termine previsionale ancora piuttosto ampio (parliamo ora di 8 giorni dagli eventi di cui qui si tratta), ecco che la situazione assume i contorni, come al solito molto sfumati e problematici, di una previsione che al momento ha una percentuale di attendibilità di gran lunga inferiore al 50%.
Ma di cosa si tratta nel concreto? Andiamo per gradi e cominciamo con il tempo di questa settimana.
Dopo le residue intemperanze odierne, con gli ultimi annuvolamenti, qualche breve rovescio (persino di gragnola, come abbiamo assistito poco fa), venti sostenuti di Maestrale e freddo ben percepibile, da domani al termine della settimana l’Anticiclone atlantico farà di tutto per scacciare più ad est il freddo e soprattutto il maltempo, regalando giornate decisamente più stabili, con ampio soleggiamento e temperature (almeno quelle diurne) che torneranno presto a valicare i 10 gradi di massima. Il freddo invece resterà ben attaccato ai bassi strati durante le ore notturne, complice anche la serenità del cielo, con minime che tenderanno ad attestarsi su valori appena superiori allo zero, con probabili brinate in aperta campagna.
A seguire, invece, si apre un ventaglio di ipotesi che hanno come comun denominatore l’arrivo del freddo serio, quello artico-continentale di estrazione russa, ma con modalità, tempistiche, effetti e dislocazione geografica degli eventuali fenomeni tutti ancora ben lungi dall’essere definiti.
Si va dalla classica retrogradazione da est di un nocciolo molto freddo che impatterebbe sul centro-nord Italia, coinvolgendo solo marginalmente il nostro settore, all’ipotesi di un mantenimento della barriera anticiclonica sul Mediterraneo centro-occidentale, che conterrebbe non poco l’ondata di freddo e gelo, confinandone i maggiori effetti all’Est Europa, per finire al pieno coinvolgimento del nostro settore in una seria ondata di neve e gelo indotta anche dalla formazione di un’area depressionaria sullo Ionio, questa sì realmente capace di sostenere fenomeni nevosi degni di nota sul comparto meridionale adriatico.
Inutile aggiungere che in questo preciso momento l’unica cosa certa è l’incertezza. È chiaro, tuttavia, che i prossimi aggiornamenti inizieranno gradatamente a indicare con sempre maggiore precisione quale sarà la via che sceglierà l’inverno per imporre la sua legge e dove ciò accadrà concretamente. Se dovessero prevalere le ipotesi che contemplano un pieno e diretto coinvolgimento del nostro settore nella fase fredda e nevosa da est, è ovvio che si aprirebbe una fase di “meteo-suspence” che Meteo Castellana si premurerà di raccontare con il solito coinvolgimento per questi particolari eventi, ma sempre nel giusto equilibrio e senza far mancare mai il necessario, imprescindibile rigore scientifico.
Che la battaglia dell’Inverno abbia inizio.