Alle annate 2003, 2005, 2007, 2012 e 2018 si aggiunge anche la «festa non festeggiata» dell’annus horribilis 2020.
Pertanto, salgono a 6, negli ultimi 17 anni, le annate in cui in nessuno dei quattro giorni della Festa d’Aprile sia caduta pioggia sulla nostra città. Peccato che quest’anno se, al contrario, avesse piovuto per tutti e quattro i giorni di seguito, saremmo stati più contenti.
Ad ogni modo, andiamo oltre e pensiamo a quello che ci aspetta nel corso dei prossimi giorni.
Dalle carte meteo dei principali modelli matematici non appare alcuno scossone tale da far incespicare quello che si sta materializzando come un concreto tentativo da parte della Primavera di transitare dalla prima alla seconda fase stagionale. La primavera marzolina e birichina, che spesso si trascina non senza fastidiosi “torcicollo” verso l’inverno fino a questo periodo, sembra invece ora intenzionata a guardare diritta verso maggio senza più voltafaccia o tentennamenti.
Soltanto se volessimo spaccare il capello in quattro, ci sarebbe da notare che nel corso dell prossime 48 ore qualcosa in realtà accadrà. Si tratta di una leggera perdita di consistenza del tessuto anticiclonico che ci sta facendo vivere nostalgicamente e beffardamente questa Festa d’Aprile.
Il passaggio di aria umida in quota, difatti, potrà originare tra marted e mercoledì qualche annuvolamento pomeridiano in più rispetto a quelli registratisi oggi e per mercoledì a tali addensamenti potrebbe anche associarsi qualche breve piovasco o, male che vada, qualche scroscio temporalesco.
Nulla di più, specie considerate sia la brevità degli eventuali fenomeni, sia le mancate conseguenze in termini di variazioni termiche. La gradevolezza climatica instauratasi, difatti, sembra che possa tranquillamente reggere ancora per buona parte della settimana appena cominciata.