L’imperituro impero dell’anticiclone

Pronti ad un altro weekend contrassegnato dallo strapotere anticiclonico?

La grande cellula di alta pressione che staziona da giorni sull’Europa, specie su quella occidentale, non accenna a placarsi. Trova, anzi, sempre nuova linfa per rinvigorirsi e schiacciare ogni sia pur timido accenno di intervento da parte dell’autunno.

Ci vorrà ancora del tempo per sradicare questo impero dal nostro continente, sebbene per quel che ci riguarda il dominio anticiclonico non equivale – e non equivarrà – né a caldo eccessivo né, tanto meno, a straordinari record di caldo pronti per essere battuti.

Di certo avremo temperature più alte di quelle medie del periodo, ma l’influenza anticiclonica si farà notare, oltre per la stabilità atmosferica, anche e soprattutto per l’eccesso di umidità nei bassi strati, per la formazione di dense foschie o temporanei banchi di nebbia e per le nubi basse, perlopiù legate al sollevamento dell’umidità al primo mattino, che tenderanno a formarsi dopo che i primi raggi del sole iniziano a scaldare l’aria. In realtà, non mancherà neppure una leggera ventilazione settentrionale, che domenica comporterà anche un certo incremento del moto ondoso, con l’Adriatico meridionale moderatamente mosso.

E poi?

Poi, anticiclone in grande spolvero per gran parte della prossima settimana con temperature che, per almeno un paio di giorni, potrebbero anche superare i 25°C di massima, se non raggiungere, grazie all’arrivo delle correnti meridionali, persino i 27/28°C.

Quanto dovremo attendere per variazioni più significative?

Se volessimo dar credito a questa analisi a lungo termine (Ensemble del modello europeo ECMWF, sopra riportata), soltanto a partire dalla seconda metà del mese qualcosa, almeno sul fronte pluviometrico, potrebbe cambiare. Si tratta, tuttavia, e non occorre neppure sottolinearlo più di tanto, solo di una linea di tendenza tutta ancora da confermare.

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