Il bilancio conclusivo dell’ormai esaurito afflusso di aria fredda dal nord-est d’Europa è stato ampiamente deludente per i nevofili. Sul nostro comparto non si è andati oltre qualche spolverata o, al limite, rovescio di neve, con accumuli assolutamente irrilevanti.
Tuttavia, acclarato che solo la giornata di sabato avrebbe riservato precipitazioni copiose e quelle precipitazioni per il nostro settore si sarebbero rivelate pioggia (Meteo Castellana lo aveva annunciato e rimarcato anticipatamente), c’era da aspettarsi che non avremmo di sicuro assistito ad un evento degno di nota, sebbene ‒ non ci nascondiamo che ‒ qualche centimetro di neve per domenica ci stava tutto anche sulla Murgia delle Grotte e dei Trulli così come c’è stato in diverse altre aree pugliesi.
A tal proposito, non appare superfluo sottolineare il tipo di comunicazione che è stato usato in quest’occasione per diffondere la notizia dell’arrivo di freddo e neve. Se ne sono sentite davvero di tutti i colori: dai siti che avevano annunciato nevicate di portata eccezionale agli avvisi di allerta strombazzati sui media e persino dalla Protezione Civile, dai paragoni con le storiche ondate di gelo degli anni passati ai soliti ormai abusatissimi termini ad effetto (vedi Burian), per giungere in questo episodio perfino ai messaggi audio WhatsApp che paventano l’apocalisse bianca sulla Puglia da supposta fonte (falsa?) Aeronautica Militare.
Come sempre in questi casi, vien da chiedersi se sono troppo bravi coloro che fanno girare ad arte queste informazioni o è troppo ingenuo chi se le beve come acqua fresca? O, se volete, se è troppo furbo chi si prende gioco dei creduloni o chi si lascia abbindolare dai primi? Oppure ancora ‒ per dirla alla paesana ‒ è più fesso carnevale o chi lo porta addosso?
Lasciando a ciascuno la risposta a tali retorici quesiti a seconda della propria “sensibilità”, la speranza è che in qualche modo questa ennesima esperienza di esagerazione meteorologico-mediatica ci lasci quanto meno un piccolo insegnamento: la meteorologia, pur essendo una scienza inesatta e suscettibile di diverse interpretazioni, è comunque una materia basata sulla scienza e non sulla preveggenza; essa necessita di studi approfonditi e di moltissimo equilibro nella comunicazione. Ed è un vero peccato che oggi questa materia, così tanto in voga, sia in mano più a “pasionari” dello stupore da suscitare che ad appassionati della scienza da comunicare, e che sia rivolta ad un pubblico più desideroso di essere stupito per le stupidaggini che di stupire per il desiderio di comprendere certe differenze.