22.6 mm. di pioggia è il risultato dell’accumulo pluviometrico odierno, causato dal transito dal fronte perturbato, inserito nella circolazione depressionaria che sta interessando l’Italia e che ha ora il perno sul Mar di Corsica.
Un risultato quasi insperato, visto che molti modelli matematici avevano individuato sulla nostra porzione di territorio una sorta di “buco precipitativo”, ossia un’ombra pluviometrica capace di “sterilizzare” il passaggio del fronte per effetto dell’opposizione orografica, determinata dalla catena montuosa appenninica rispetto alla provenienza del flusso perturbato. Per fortuna, non è andata così, e questo primo assaggio di autunno novembrino ha parzialmente ridotto il deficit pluviometrico che ci attanaglia in questo 2017, ma dal quale ne usciremmo solo con piogge ben più consistenti.
Nei prossimi giorni, al contrario, la disposizione delle correnti in quota, l’allargamento delle maglie del sistema depressionario ed il trasferimento dello stesso verso est, se terranno ancora in scacco molte regioni d’Italia nelle grinfie del maltempo (specialmente le aree tirreniche centro-meridionali, il medio Adriatico, le Isole maggiori e parte del versante ionico), per il nostro comparto determineranno invece una fase meteo decisamente più clemente e asciutta, sebbene ancora umida, nuvolosa e, limitatamente a domani, ancora ventosa.
Il dato che tuttavia importa sottolineare con maggior enfasi è quello relativo alla sterzata stagionale che si è prodotta oggi e che sta dando un’impronta diametralmente diversa all’autunno, tanto da poter parlare di una netta inversione di tendenza rispetto a quanto sin qui vissuto.
Difatti, la presenza di un vigoroso campo anticiclonico in Atlantico e, conseguentemente, l’apertura e – in prospettiva – il mantenimento di un canale depressionario in grado di far affluire correnti freddo-umide dal Mare del Nord verso il Mediterraneo, rappresenta indubitabilmente una novità assoluta nell’andamento di questa stagione. A distanza di pochi giorni tutto ciò, infatti, dovrebbe tradursi nell’avvento di un’ulteriore fase perturbata (forse ben peggiore di questa!) per il nostro settore, tale da scacciare definitivamente l’incubo della pesante siccità che ha sin qui interessato l’Italia, fino a ridar fiato anche agli invasi da cui dipende la normale erogazione d’acqua nelle condutture dell’Acquedotto Pugliese.
Incrociamo ancora le dita, ma questa volta sembra che tutto possa andare per il verso giusto, nell’ottica di un raddrizzamento in extremis di un’annata cominciata nel peggiore dei modi e che sembrava poter finire in modo ancor più problematico.