Siamo ormai a metà maggio, ma – per usare un termine “nostrano” – la primavera non mette ancora «la testa a posto».
La configurazione barica sul quadrante dell’Europa occidentale e sul settore centro-meridionale del continente resta dominata da una persistente lacuna pressoria all’interno della quale affluiscono correnti umide ed instabili, in parte provenienti dall’Atlantico, in parte richiamate dal nord Africa.
È ovvio che la confluenza tra masse d’aria di così diversa estrazione non può portare a nulla di diverso dall’instabilità.
Ma cos’è effettivamente l’instabilità?
È la mancanza di coerenza tra le diverse porzioni dell’atmosfera e, conseguentemente, l’attitudine dell’aria a muoversi dal basso verso l’alto nel tentativo di colmare il vuoto pressorio. Il prezzo per la “riconquista” dell’equilibrio lo si sconta, tuttavia. proprio con le conseguenze che dai moti ascensionali scaturiscono e che altro non producono se non nuvolosità estesa, talora a sviluppo verticale (con proliferazione di cumulonembi temporaleschi), e dunque con precipitazioni che talora, e localmente, si presentano anche sotto forma di rovesci intensi, nubifragi, grandinate.
Gran parte d’Italia ha già vissuto queste esperienze fenomenologiche nei giorni scorsi; nei prossimi giorni i fenomeni intensi potrebbero coinvolgere anche la Puglia con possibile forte impatto di tipo idro-geologico sul territorio.
Difatti, la medesima area depressionaria, delineata all’inizio, finirà presto per allungarsi verso il nord Africa e per incattivirsi ulteriormente, generando forti moti vorticosi e rendendo l’atmosfera ancora più instabile.
Entro domani sera la saccatura depressionaria ruoterà in senso antiorario e si allungherà fino a raggiungere il Maghreb innescando una risposta immediata ed insidiosa di tipo afro-mediterraneo, con la formazione di una struttura di bassa pressione anche al suolo, che detterà legge sul sud Italia fino a martedì/mercoledì della prossima settimana.
Il corposo afflusso di venti sciroccali dall’alto Sahara algero-libico completerà il quadro di una situazione da monitorare attentamente non solo – o non tanto – per l’elevata quantità di sabbia desertica che giungerà dal nord Africa quanto per il mix esplosivo di elementi che entreranno in gioco per la formazione di precipitazioni che, dove colpiranno, lo faranno in modo duro e non senza danni.
Ma veniamo innanzitutto al tempo del weekend.
Sabato: giornata estremante variabile con alternanza continua tra nubi, schiarite, piovaschi e pause asciutte, con un tendenziale peggioramento soprattutto dal pomeriggio-sera, quando diverranno più probabili e moderatamente più intense anche le precipitazioni. I venti da sud/sud-est (Scirocco) rinforzeranno in modo particolare dal pomeriggio, ed entro sera spireranno con raffiche anche superiori ai 50 Km/h. Le temperature si manterranno abbastanza elevate, con massime fino a 19/20°C.
Domenica: in nottata e per buona parte della mattinata nuvoloso o molto nuvoloso con piovaschi e forti venti di Scirocco. Cadrà acqua mista a sabbia desertica. Tra la tarda mattinata e il pomeriggio il tempo migliorerà, se non con delle ampie schiarite, quanto meno con la cessazione dei fenomeni e l’attenuazione dei venti. Temperature grossomodo stazionarie con massime sui 20°. Dalla sera è atteso un nuovo peggioramento.
Linea di tendenza: lunedì si prefigura al momento (servono conferme considerata l’impossibilità di prevedere la traiettoria della depressione con estrema precisione e con netto anticipo) come una giornata da allerta meteo. Un fronte temporalesco particolarmente attivo giungerà sul nostro settore e, qualora dovesse prenderci in pieno, esso potrebbe determinare tempo molto perturbato con fenomenologia particolarmente intensa. Nuova forte intensificazione dello Scirocco, che potrebbe spirare con raffiche di burrasca (Forza 7).
Non andrà molto meglio anche nelle 48 ore successive con instabilità ancora marcata e nuove occasioni per frequenti piogge e temporali. Ne riparleremo più nel dettaglio nel corso dei prossimi aggiornamenti.