Con il freddo di questi ultimi due giorni ci si sarebbe potuti un po’ illudere (o entusiasmare, a seconda dei punti di vista) sull’avanzata delle truppe del Generale Inverno sull’Italia. La marcia era sembrata infatti rapida, incisiva, convincente, ma in realtà, con il passare dei giorni, si era iniziato ad intuire che non tutto poi potesse filare per il verso giusto.
Difatti, nonostante che l’irruzione fredda fosse corposa, anzi per il periodo davvero poderosa, si era intuito che il grosso dell’avanguardia russa si sarebbe diretta più sull’Europa orientale che sull’Italia.
Avevamo subodorato infatti che gli effetti sulla nostra penisola sarebbero stati alla fine più sul fronte del freddo che su quello della neve.
E’ vero che nel corso di ieri qua e là in giro per la Puglia si sono anche visti svolazzare fiocchi di neve, ma nulla che si sarebbe potuto chiamare realmente “nevicata”. Pertanto, il “bianco” dell’inverno si è trasformato nel blu/viola delle sole carte meteo termiche, quelle che a 850 hPa con quei colori indicavano il passaggio in quota sulla Puglia dell’isoterma di -5°C,
Ad ogni modo, lo scontro tra titani – come lo si è definito ieri – ossia quello tra il potente Anticiclone atlantico e l’attualmente più rinunciatario Vortice Polare, è solo all’inizio.
Le due figure bariche, regine del palcoscenico europeo di quest’ultima porzione d’anno, hanno appena ora incrociato le spade e la dura battaglia vedrà un duello all’ultimo sangue per il predominino sull’Europa.
Ad oggi – con l’ausilio dei principali modelli matematici, peraltro abbastanza concordi tra loro – sembra ormai più che plausibile che per la prima decade di dicembre a vincere debba essere l’Anticiclone atlantico, che piazzerebbe i suoi massimi proprio sull’Europa centrale e che finirebbe per deviare ben più ad est l’immensa colata di aria gelida, che continua – e continuerà – ad attanagliare l’Est Europa e che interessa anche gran parte del continente asiatico centro-settentrionale.
Quell’immenso serbatoio di aria gelida continuerà perciò ad accumularsi sulle steppe russe, come sulle nazioni dell’Europa orientale e dell’Asia centro-settentrionale, e rappresenterà la più grossa minaccia per il prossimo inverno in Europa. Tuttavia, da ciò ad affermare che esso sarà certamente scaraventato sull’Europa occidentale o meridionale ce ne passa. Di sicuro, però, se il Vortice Polare continuerà ad essere disturbato e debole, prima o poi quel lago d’aria ghiacciato finirà per dilagare anche più a sud e più ad ovest.