L’onda di calore di matrice subtropicale che sta investendo l’Italia da ormai una settimana non accenna a placarsi. Anzi, è pronta a rifilarci nuove eclatanti performance nel corso della settimana appena cominciata, minacciando di trasformare la Puglia in una terra davvero super infuocata. Intanto, oggi alle 15:22 è stata raggiunta la massima di 36.7°C!
La configurazione barica è sostanzialmente immutata: a fronte di una profonda area ciclonica centrata sul Mar di Norvegia, il sud del continente è controbilanciato da un intenso flusso di aria calda in quota che dal deserto del Sahara risale verso nord attraverso Spagna e Francia e determina la strutturazione di un’area anticiclonica di straordinaria potenza, che ha i suoi massimi pressori tra Sardegna e Tunisia, ma che coinvolge gran parte dell’Europa mediterranea e delle aree che si affacciano sul Mare Nostrum.

Per intenderci, non giungono sulla nostra porzione di territorio dei venti caldi dal Sahara, ma è la struttura anticiclonica che staziona da giorni sulle nostre teste a produrre autonomamente il gran caldo sull’Italia per effetto delle correnti discendenti, tipiche del suo meccanismo termodinamico di formazione e sussistenza (la cosiddetta subsidenza anticiclonica).
Quel che poi succede localmente in termini di temperature registrate è affidato a due fattori principali: l’orografia e la circolazione dei venti. Stante il medesimo “peso” che assume l’anticiclone, sono la distanza dal mare, la conformazione del territorio e il regime circolatorio nei bassi strati a dettare le differenze di temperature tra le diverse aree. In condizioni normali, le aree costiere beneficiano di brezze durante il giorno, che mitigano parzialmente la calura, seppur incrementando il tasso di umidità, mentre le zone interne beneficiano meno dei venti di provenienza marittima con temperature più alte, ma umidità inferiore. Poi, vi sono le conche (vallate, aree circondate da monti con pochi scambi d’aria), ove temperature e umidità elevate rendono questa ondata di calore davvero insopportabile.
In questi casi per difendersi dal caldo asfissiante, bisognerebbe sostare in riva al mare di giorno e godere della relativa frescura delle nostre campagne durante la sera e la notte, considerato che la terra perde molto più facilmente calore dopo il tramonto rispetto al mare, il quale, al contrario, proprio di sera rilascia il calore accumulato durante il giorno e pervade le città costiere con una fastidiosissima sensazione di afa. Tuttavia, nei prossimi giorni in considerazione della persistenza di questa situazione, del regime delle brezze, ma anche dell’aumento del “peso” anticiclonico, ovunque vi saranno condizioni disagevoli per il corpo umano: nelle aree interne il caldo risulterà di tipo prevalentemente torrido con umidità inferiore generalmente al 40%, ma con picchi massimi di 40°C, se non oltre; lungo le aree costiere il caldo sarà di tipo afoso con temperature difficilmente superiori ai 32/33°C, ma con un tasso di umidità che di notte potrebbe salire fino al 60/70%.
Vivremo in generale delle giornate davvero problematiche con giorni bollenti e notti tropicali, con temperature che difficilmente scenderanno sotto i 25/26°C di minima. Il pensiero va soprattutto alle persone sofferenti alle quali nei prossimi giorni sarà opportuno dedicare più attenzione del solito.
Per tutti gli altri valgono gli stessi consigli di sempre: idratarsi adeguatamente, evitare sforzi fisici eccessivi, non esporsi al sole continuativamente (o non uscire affatto di casa tra le 10 e le 19, specie per bambini, anziani, malati), evitare gli sbalzi termici tra interno ed esterno. E poi, armarsi ancora di tanta, tantissima pazienza: non ne usciremo prima di una decina di giorni.