L’«Ensemble-GEFS» del modello americano (l’arcinota, tra gli appassionati, carta “Spaghetti”, così definita per la forma sinusoidale e spesso assai confusa delle linee che la compongono, specie quando queste divergono molto fra loro e si allontano parecchio dalla media di tutte le diverse elaborazioni tracciate dal modello) oggi appare moderatamente più “digeribile” (predicibile perché più omogenea e perciò avente maggiore affidabilità) ed è per questo che, nonostante bolla tanto ancora in pentola e di ulteriori rettifiche ne vedremo ancora molte a partire soprattutto dalla prossima settimana, quanto meno oggi è possibile in base a tale digramma tracciare una certa linea di tendenza, tanto termica quanto pluviometrica, per i prossimi 15 giorni.
Dal grafico riportato a corredo dell’articolo, emergono le seguenti indicazioni, sebbene si tratti -beninteso- di una pura indicazione di massima e non di una previsione propriamente detta:
- Vivremo tra oggi e domani la fase apicale della risposta calda subtropicale, causata dall’affossamento del Vortice Polare sullo scacchiere sud-occidentale europeo con conseguente trasporto, più ad est, di masse d’aria di origine africana verso il sud Italia. Da domenica le temperature scenderanno e resteranno per lungo tempo o sotto la media stagionale (linea in grassetto di color fucsia) o grosso modo in media;
- Alla fase più fredda, specie a partire dal 7 (ma probabilmente già dalla seconda parte del 6 febbraio) si assocerà anche una fase moderatamente più piovosa (linee colorate alla base del grafico lungo l’ascissa);
- Verso metà mese, il trend precipitativo, sebbene molto meno predicibile nel lungo termine rispetto al dato termico (linee colorate al centro dl grafico), sembra mantenere una certa dinamicità e sarebbe peraltro affiancato da una possibile ulteriore flessione del campo termico stesso. In sintesi, dunque, sussiste la possibilità che si vada verso una certa recrudescenza dell’inverno, specie da metà febbraio, con conseguenze ancora da definire, ma con prospettive interessanti dovute soprattutto al tendenziale, previsto blocco del Flusso Atlantico, che permetterebbe al Vortice Polare di sganciare in giro per l’Europa bombe d’aria gelida che, almeno in teoria, potrebbero colpire anche la nostra penisola. Scopriremo nel corso della prossima settimana se davvero quest’inverno avrà finalmente qualcosa di serio da raccontare oppure se ci consentirà soltanto di trascorrere un febbraio un po’ più invernale di gennaio.