Dopo le piogge del weekend, all’inizio di questa settimana l’atmosfera è pronta a stabilizzarsi sotto l’effetto di una lunga cintura anticiclonica che dal Mar Glaciale Artico raggiunge l’Europa orientale, determinando un aumento di pressione anche sul nostro territorio.

Alta pressione, tuttavia, in inverno non sempre significa sole, e tanto meno può essere associata, senza se e senza ma, a temperature miti. Sulla verticale di questa lunga fascia altopressoria, infatti, è attivo un lobo del Vortice Polare che sta investendo l’Europa orientale e che raggelerà non solo l’Est Europa nel corso dei prossimi giorni, ma anche la Turchia e parte del Medio Oriente, imponendo una delle più intense ondate di freddo degli ultimi anni.
L’imponente massa d’aria gelida, che solo inizialmente si pensava potesse essere sospinta fin sull’Italia, si stopperà invece sui Balcani e soltanto marginalmente la Puglia ne sarà coinvolta sotto il profilo termico.
Per tutta la prima parte della settimana, infatti, se da un lato vivremo in condizioni anticicloniche con tempo stabile e parzialmente soleggiato, dall’altro risentiremo dell’aria fredda in uscita dal Vortice Polare, che l’anticiclone termico in formazione sull’Europa orientale si premurerà di schiacciare al suolo iniettandola nei bassi strati e generando potenti inversioni termiche.
In soldoni, i refoli di aria fredda che inizieremo a percepire già a partire dalle prossime ore imporranno temperature al di sotto della media più nei bassi strati, sulle pianure e negli avvallamenti che in alta collina e in montagna. Oltre che con una diminuzione delle temperature, questa configurazione barica da noi si manifesterà con nubi basse e foschie, specie nelle ore più fredde della giornata e al primo mattino. I valori minimi dei prossimi tre giorni agevoleranno la formazione di gelate con temperature vicine allo zero.
Tutto ciò durerà quanto meno fino a giovedì compreso. Dopo si vedrà, anche se appare ormai probabile una sempre maggiore invadenza del Flusso Atlantico, che tenterà di reintrodurre aria più mite ma molto umida, scalfendo gradatamente il muro anticiclonico dell’Europa orientale. Vedremo nei prossimi giorni con quali effetti.