Dalle nostre parti – giacché siamo ormai in tema – un vecchio adagio recita: «Chi è più fesso, Carnevale o chi lo porta addosso?».
Riferendosi all’attualità meteo, vien da chiedersi, infatti, se sia più idiota chi spara a palle incatenate certe notizie false e tendenziose (sempre provenienti dalla stessa fonte pseudo-meteorologica online) oppure chi, pur conoscendo ormai la fonte di detta spazzatura “meteorologica”, continua a condividere sui social tali nefandezze o a dargli credito? Una bella guerra tra sprovveduti!
Le notizie che circolano sul web circa le paventate ondate di gelo e neve a ripetizione sono del tutto prive di fondamento scientifico. Eccone i motivi:
- Al momento, non vi è né concordanza tra i modelli matematici, né una chiara indicazione che le prossime perturbazioni si manifestino come “bombe” nevose sull’Italia;
- Semmai dovesse presentarsi qualche seria occasione da neve per la nostra penisola, si tratterebbe di una normale situazione invernale, che peraltro colpirebbe solo una ridottissima parte d’Italia, che d’altra parte sarebbe quella opposta alla nostra, ossia le regioni di Nord-Ovest.
- Le notizie relative al famigerato “Stratwarming” (forte surriscaldamento della Stratosfera con conseguenti ripercussioni in ambito troposferico e innesco di meccanismi antizonali tali da spingere il freddo russo in direzione dell’Italia), pur essendo reali e potendo potenzialmente rappresentare una minaccia per la seconda parte dell’inverno sull’Europa, non è detto che riguardino l’Italia tutta e, ancor prima di ciò, non è affatto scontato che dalla Stratosfera si ripercuotano automaticamente in Troposfera, ossia nella frazione atmosferica entro la quale si svolgono i fenomeni meteo di cui tutti noi siamo testimoni.
Pertanto, cari pugliesi, dormite sonni tranquilli. La seconda parte dell’inverno sarà quel che sarà e nessuno può ancora conoscerne i dettagli. Dalle nostre parti – limitandosi a vagliare quel che scientificamente ha un senso, ossia le previsioni a breve e medio termine – quella appena cominciata sarà una settimana decisamente più stabile e mediamente più mite di quella che l’ha preceduta, con poche occasioni di maltempo, se si eccettuano i rinforzi di vento di oggi (Libeccio) e di venerdì (Scirocco), le poche e sparute gocce di pioggia, attese nel corso della giornata odierna e forse nella notte tra mercoledì e giovedì, e il possibile moderato peggioramento del tempo, con precipitazioni maggiormente degne di nota, atteso dal 1° febbraio.
A conferma dell’elevata probabilità di poche o del tutto assenti precipitazioni per gli ultimi giorni di gennaio dalle nostre parti, c’è la carta sopra riportata, che evidenzia nella sommatoria delle precipitazioni stimate fino al 31 gennaio una sorta di “buco precipitativo” proprio sul nostro settore, causato dalla solita ombra pluviometrica che si proietta sulla nostra zona a seguito della configurazione con venti sud-occidentali a tutte le quote, che trovano la Puglia centrale (specie entroterra più vicino all’Adriatico) ben protetta dai monti che si frappongono al flusso di correnti da sud-ovest.
Quanto alle temperature, è atteso un moderato calo dei valori temici nel corso delle prossime 72 ore, ma con freddo invernale del tutto normale e senza alcun eccesso, e peraltro avvertibile più che altro durante le ore notturne e primo mattutine. Tra l’altro, in vista del possibile peggioramento del tempo del weekend, è atteso congiuntamente anche un nuovo incremento dei valori termici per effetto dell’azione dei venti sciroccali.
Come si denota dalla carta sopra, entro il 1° febbraio gran parte d’Italia si ritroverebbe con anomalie termiche positive, addirittura fino a punte di +4°C oltre la media statistica.
A più lunga scadenza esistono molte ipotesi ancora tutte da valutare, ma nessuna che prevalga o che lasci presagire un chissà quale evento storico che ci riguardi direttamente. Solo se l’eventuale cosiddetto “split” del Vortice Polare – a seguito dell’evento di Stratwarming – si configurasse in maniera tale da consentire una tracimazione dell’aria fredda dal comparto russo-siberiano verso il nostro settore dovremmo metterci in allarme. Tuttavia, al momento, questa resta un’ipotesi che è meglio lasciare a chi ha deciso di raccontare i possibili eventi meteo futuri come se fossero quelli descritti in un libro fantasy con risvolti profetici. Qui, invece ogni giorno, si cerca di sondare soltanto ciò che la SCIENZA meteorologica offre, purtroppo con tutti i limiti indotti dalla teoria del caos (in un sistema dinamico non lineare, una minima variazione dei dati di input ha grande impatto nel risultato finale e, pur in condizioni iniziali simili, il sistema può reagire in modi molto diversi – cfr. Edward Norton Lorenz).