Ultimi disturbi atlantici nel weekend, prima di un cambio di passo

Non si arrende ancora il flusso Atlantico nell’inviare a ripetizione una serie di impulsi perturbati, che dal 17 novembre scorso continuano ad investire la nostra penisola, apportando frequentissime occasioni per fenomeni talora molto intensi, accompagnati spesso anche da venti forti, bruschi cali termici e neve in montagna e su alcune aree collinari e pianeggianti della Pianura Padana.

Nello stesso periodo, su Castellana e dintorni sono caduti ben 237 mm. di pioggia, in sostanza il quantitativo medio dell’intero periodo autunnale. Mancano ancora tre settimane alle fine dell’anno, ma ormai, secondo l’attuale trend pluviometrico, ci si attende un quantitativo di accumulo annuo complessivo superiore di almeno il 15% rispetto alle medie (dei 648 mm. che normalmente cadono su Castellana, ne son già caduti 746!).

In realtà, in quest’ultima settimana abbiamo assistito ad un rallentamento tanto della frequenza del maltempo quanto della sua intensità e, se si eccettuano le deboli precipitazioni di mercoledì scorso e gli altrettanto deboli piovaschi (se non proprio poche gocce), attesi tra oggi e domenica (sabato escluso), da lunedì assisteremo ad un capovolgimento di fronte con l’arrivo inizialmente di aria più fredda e secca da nord, poi con l’arrivo di almeno un paio di promontori anticiclonici di matrice subtropicale, che tenderanno sia a stabilizzare l’aria che a surriscaldarla moderatamente, quanto meno durante le ore diurne.

È probabile che resti grossomodo questo il comun denominatore del tempo fino a Natale compreso, sebbene abbiamo già fatto un passo previsionale da gigante, che certamente andrà confermato alla luce dei nuovi aggiornamenti.

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