L’abbiamo attesa un po’ tutti con trepidazione la prima occasione per denudarci di fronte al primo sole “generoso” della stagione e per riassaporare l’ebbrezza del primo bagno stagionale. Ma andiamoci cauti, o almeno cerchiamo di essere consapevoli anche dei rischi.
Dobbiamo sapere, infatti, che, se ci esponiamo al sole, corriamo un elevato rischio di insolazione, specie se siamo alla prima esposizione e abbiamo la pelle chiara, e ancor di più se non usiamo le dovute precauzioni per difenderci dai raggi nocivi del Sole, in modo particolare quelli che tra le 11 del mattino e le 4 del pomeriggio irradieranno la nostra porzione di territorio con un fattore UV superiore anche a 9.
Come si evince dal grafico sopra riportato, già a partire da valori di UV Index molto più bassi di quello che impatterà sulla Puglia nel corso di questo weekend è preferibile proteggersi adeguatamente, ma con un fattore 9 bisognerà aggiungere un surplus d’attenzione. Creme solari con fattori di protezione superiori a 30 sono in questi casi essenziali, ma è chiaro che, a seconda dello stato di salute di ciascuno, del fototipo e in generale del grado di sopportazione alla calura, non va preventivamente scartata l’ipotesi di starsene proprio all’ombra.
Peraltro, bisognerà essere prudenti anche nel compensare la calura con la conseguente voglia di tuffarsi in mare, poiché le acque dei nostri bacini “soffrono” ancora di ciò che è accaduto, meteorologicamente parlando, nella stramba primavera che ci stiamo lasciando alle spalle. Difatti, è necessario sapere che la temperatura superficiale delle acque dell’Adriatico meridionale che bagnano la Puglia ha valori inferiori alla media di almeno un paio di gradi (vedi cartina sopra), superando appena e solo localmente i 20 gradi. Per comprendere appieno ciò di cui parliamo, è come se facessimo il bagno non ai primi di giugno, ma a fine aprile/primi di maggio. Pertanto, se ci tuffassimo in mare all’improvviso, lo sbalzo termico a cui il corpo andrà incontro tra una temperatura dell’aria ad oltre 32/33°C (e quella della pelle “baciata” dal sole, conseguentemente, a molti più gradi) sarebbe di più di una quindicina di gradi. In questi casi, più che il tuffo, sarebbe preferibile uno stemperamento graduale della temperatura del corpo, magari bagnando preventivamente polsi e caviglie, al fine di evitare al corpo stress termici maggiori di quelli che sta già subendo con l’improvvisa impennata di calore in corso.